Lunedì 26 ottobre è stato segnato dal calo dei prezzi del petrolio. I futures di gennaio sulla miscela Brent, estratta nel Mare del Nord, hanno perso l'1,74%, attestandosi a $ 41,34. Anche i futures di dicembre sono scesi di prezzo (dell'1,77%), fermandosi a $ 41,03 al barile. I futures di dicembre sul greggio WTI sono scesi dell'1,86%, a $ 39,11 al barile.
Il calo dei prezzi del petrolio è in gran parte dovuto al sentimento del mercato molto contenuto, che è una conseguenza della rapida diffusione del coronavirus nel mondo. Molti paesi pubblicano statistiche che mostrano numeri giornalieri record di cittadini infetti. Durante il fine settimana, l'OMS ha annunciato un nuovo record: sono stati registrati oltre 465mila casi di COVID-19 al giorno. Con tali numeri, è probabile che molti paesi adotteranno nuove restrizioni di quarantena. In questo caso, il ripristino dell'economia mondiale dovrà molto probabilmente essere dimenticato per molto tempo.
Il rischio della crescente offerta sul mercato è importante anche per le quotazioni e il loro significativo calo. Così venerdì, la Libia ha annunciato che stava rimuovendo lo stato di forza maggiore dai porti di Ras Lanuf ed Es-Sidra. Pertanto, prevede di aumentare la produzione di petrolio fino a 1 milione di barili al giorno entro 4 settimane. Ne ha fatto eco la società americana di servizi petroliferi e gas Baker Hughes, che ha annunciato l'aumento di 6 unità del numero di impianti di perforazione petrolifera attivi negli Stati Uniti, portandoli a 211 unità.
Yevgeny Loktyukhov, analista di Promsvyazbank, prevede che oggi il prezzo del petrolio Brent si aggirerà intorno ai $ 40-41 al barile, tuttavia, nei prossimi giorni, c'è un'alta probabilità che le quotazioni scendano nell'intervallo di $ 38-40 al barile.
