Molti analisti prevedono un altro rally della valuta europea nell'ultimo mese dell'inverno. Attualmente, l'euro si sta rafforzando prima di un potente balzo, ma le conseguenze di questa opzione sono difficili da prevedere.
Molti analisti prevedono un altro rally della valuta europea nell'ultimo mese dell'inverno. Attualmente, l'euro si sta rafforzando prima di un potente balzo, ma le conseguenze di questa opzione sono difficili da prevedere.
Il mese scorso, molti esperti hanno richiamato l'attenzione sul "gonfiamento" del tasso di cambio EUR sullo sfondo dell'attuale politica monetaria della BCE. Alcuni analisti e operatori di mercato si aspettano un notevole rafforzamento della valuta europea rispetto ad altri, principalmente contro l'USD. Va ricordato che nel gennaio di quest'anno gli esperti affermavano che la valuta americana era entrata in una fase di costante declino.
Negli ultimi sei mesi, l'euro è stato considerato una delle valute più forti dei Big Ten (G10). La maggior parte degli analisti chiama l'attuale politica monetaria aggressiva della Fed, che prevede un notevole aumento della spesa pubblica, come la ragione delle significative oscillazioni nelle dinamiche europee. Secondo gli esperti, ciò contribuisce ad aumentare il deficit di bilancio dello stato e minaccia il dollaro.
Recentemente la BCE ha fatto ricorso a metodi simili a quelli della Fed, ovvero l'utilizzo di programmi di quantitative easing (QE). Tuttavia, la situazione spesso non è a favore dei rappresentanti della zona euro. Nonostante il ritmo di riacquisto dei titoli della BCE abbia superato quello della Fed, quest'ultima ha avuto più successo con un altro round di quantitative easing, riducendo allo stesso tempo il tasso di interesse e riacquistando i titoli. Quanto agli strumenti economici dell'Eurozona, si sono rivelati molto più deboli di quelli americani. Gli esperti temono che l'euro perderà contro il dollaro nel lungo periodo.
L'attuale politica monetaria dei regolatori americani ed europei ha contribuito al fatto che il mercato ha iniziato a trattare l'EUR come una nuova valuta rifugio. Secondo alcuni esperti, l'euro è riuscito a premere il dollaro, aumentando la concorrenza sui mercati. Gli analisti definiscono l'euro un "rifugio sicuro" verso il quale gli investitori si precipitano nei momenti di calo degli asset in dollari. Nelle ultime tre settimane, i principali attori del mercato hanno aumentato attivamente le loro posizioni nella coppia EUR/USD, che lunedì 1 febbraio viene scambiata nell'intervallo 1.2126–1.2127. Secondo gli esperti, i dati attuali sulla coppia EUR/USD riflettono la crescita del sentimento "rialzista" per l'euro.
Tuttavia, un ulteriore rafforzamento della moneta unica potrebbe ridurre drasticamente la competitività dei beni europei, far cadere le esportazioni e rallentare notevolmente la ripresa dell'economia europea. Secondo le osservazioni degli analisti, in un contesto di calo delle esportazioni, c'è un impatto negativo sull'economia della zona euro. La pandemia COVID-19 ha aggiunto benzina al fuoco, durante la quale, all'attuale tasso di cambio EUR, l'economia della zona euro si è trovata tra due fuochi: deflazione e bassi tassi di crescita del PIL. Secondo le prime stime, l'economia europea tornerà ai livelli pre-crisi non prima del 2023.
Il possibile apprezzamento a lungo termine della moneta unica è un'arma a doppio taglio. Da un lato, un euro forte darà fiducia nel mercato internazionale e, dall'altro, ridurrà la competitività delle merci europee e colpirà le esportazioni. Di conseguenza, la leadership della BCE deve frenare la crescita dell'euro, periodicamente "tirando le redini" del carro economico della zona euro.
