In generale, la moneta unica europea è rimasta relativamente stabile per quasi tutta la giornata di ieri, sebbene si osservassero periodicamente esplosioni, la loro scala era ancora estremamente modesta. Inoltre, piuttosto rapidamente, il mercato è tornato ai valori precedenti nonostante ieri siano stati pubblicati dati estremamente importanti sull'inflazione in tutta l'area euro. Il fatto è che dopo la pubblicazione dei dati preliminari sull'inflazione in Germania, c'erano forti timori che l'inflazione crescesse a un ritmo leggermente più veloce di quanto originariamente previsto. Fortunatamente per la moneta unica europea, questi timori non si sono concretizzati e l'inflazione è passata dall'1,6% al 2,0%. Certo, possiamo dire che l'inflazione è salita al livello target della Banca Centrale Europea, il che significa che presto dovremmo aspettarci un aumento dei tassi di interesse. Il trucco è che l'economia europea non si è ancora ripresa dalla pandemia di coronavirus e ora semplicemente non può permettersi l'aumento dei tassi di interesse. Ma all'inizio dell'anno la Banca Centrale Europea ha dichiarato apertamente di comprendere perfettamente la situazione attuale, e alzerà il tasso di rifinanziamento solo in caso di forte e rapido rialzo dell'inflazione. A quanto pare, la situazione con i prezzi al consumo si è alquanto stabilizzata. Quindi non c'è bisogno di temere azioni indesiderate da parte della Banca Centrale Europea. E poi, ovviamente, ci si poteva aspettare una crescita costante della moneta unica europea, cosa mai avvenuta. La ragione di questo comportamento è che negli ultimi due mesi ha già mostrato una crescita abbastanza forte, il cui principale motore è stata la crescente fiducia che la Banca Centrale Europea non cambierà la politica monetaria. La pubblicazione dei dati preliminari sull'inflazione non ha cambiato nulla, ma ha solo confermato i sentimenti che per lungo tempo hanno contribuito alla crescita della moneta unica europea. In generale, non ha nessun altro posto dove crescere. I dati sull'inflazione invece non gli hanno permesso di scendere di prezzo.
Inflazione (Europa):
Tuttavia, non pensare che i timori per l'inflazione siano completamente un ricordo del passato. Oggi in Europa vengono pubblicati i prezzi alla produzione, che potrebbero accelerare dal 4,3% al 7,0% secondo le previsioni più prudenti. Ci sono buone ragioni per ritenere che l'indice dei prezzi alla produzione salirà al 7,3%. Allo stesso tempo, i prezzi alla produzione sono un indicatore anticipatore dell'inflazione. Di conseguenza, l'inflazione continuerà a salire. E l'unica domanda è quanto velocemente andrà questo processo. In altre parole, i rischi che la Banca Centrale Europea alzi comunque i tassi di interesse quest'anno, in generale, non scompaiono. Ed è probabile che i dati sui prezzi alla produzione saranno la ragione del calo della moneta unica europea.
Indice dei prezzi alla produzione (Europa):
Durante il ciclo rialzista del 28 maggio, la coppia di valute EURUSD è riuscita ad avvicinarsi all'area di resistenza 1,2235/1,2245, dove dapprima si è verificata una falsa rottura, e poi una stagnazione, che riflette una riduzione del volume delle posizioni lunghe.
Le dinamiche di mercato sono nella media, mentre il rapporto speculativo continua a crescere.
Se procediamo dall'attuale posizione delle quotazioni, possiamo vedere che i partecipanti al mercato stanno mostrando un interesse al ribasso, ma sono ancora nei limiti della stagnazione, appena al di sotto dell'area di resistenza.
In questa situazione, possiamo presumere che la stagnazione dei prezzi a 1,2210/1,2240 porterà alla fine a un nuovo ciclo di accelerazione. Seguendo i cicli delle fluttuazioni dei prezzi, la tattica di trading più ottimale è il metodo per superare questo o quel confine dell'intervallo. Per ridurre al minimo i rischi di un falso breakout, si consiglia di applicare una franchigia di 15 punti rispetto ai limiti stabiliti.
Dal punto di vista dell'analisi complessiva degli indicatori, gli indicatori degli strumenti tecnici sui timeframe a minuti e ad ore hanno un segnale di acquisto/vendita variabile dovuto al movimento del prezzo lungo la struttura del canale laterale. Il timeframe giornaliero, come prima, segnala un acquisto, a causa del ciclo rialzista dall'inizio di aprile.
