L'esito della riunione della BCE di ieri, in cui è stato detto che il regolatore non avrebbe ritardato a lungo il rialzo dei tassi, è stato un quadro di investitori che abbandonano i titoli americani: l'indice azionario S&P500 è crollato del 2,44%, il rendimento sui titoli di stato a 5 anni è passato dall'1,60% all'1,67%, l'oro è sceso dell'1,05% al momento, ma è stato riacquistato con successo, l'indice del dollaro è sceso dello 0,68%. In questo contesto, la crescita della coppia USD/JPY appare relativamente debole, tranne forse come risultato della crescita dei tassi di cambio EUR/JPY dell'1,69% e GBP/JPY dello 0,68%.
Oggi se i mercati cresceranno su dati ottimistici sull'occupazione USA (la previsione per il Non Farm Employment Change è di 110.000-150.000), il dollaro potrebbe continuare la sua crescita inerziale verso la resistenza della linea MACD (115.40), ma c'è un'alta probabilità dei dati più deboli, persino negativi, come è stato mercoledì per ADP Non-Farm, dove l'indice ha segnato -301 mila contro le aspettative di 185 mila, e quindi ci aspettiamo che la coppia USD/JPY scenda e prenda un corso per ulteriore calo a 113.32, alla linea del canale del prezzo della scala mensile.
Sul grafico H4 il prezzo è ancora sotto la linea rossa dell'indicatore di bilancio, ovvero la crescita di ieri era chiaramente all'interno della correzione. L'oscillatore Marlin si mantiene nella zona dei valori negativi. Il superamento del prezzo della linea MACD (114.38) riporterà il prezzo verso il basso. Aspettiamo il rilascio dei dati statunitensi.
