Tutti gli occhi sono puntati sul conflitto geopolitico tra l'Occidente e la Russia che si sta svolgendo in Ucraina. Comunque sia, nessuno negherà che finora sia l'Occidente che la Federazione Russa e l'Ucraina ne hanno subito gravi danni. In Russia, le azioni e la valuta nazionale sono crollate. Il paese ha dovuto affrontare le sanzioni occidentali e la spina potrebbe essere staccata per sempre dal Nord Stream 2. Anche l'Occidente ha visto il suo mercato azionario crollare e i prezzi del gas naturale nella zona euro potrebbero salire di nuovo alle stelle. Nel frattempo, l'Ucraina è sull'orlo di una guerra a tutti gli effetti. Soprattutto, i fattori macroeconomici stanno pesando anche sul sentimento degli investitori.
Un paio di mesi fa, la Federal Reserve statunitense avrebbe dovuto aumentare i tassi di interesse 3-4 volte nel 2022. Successivamente, tra le crescenti aspettative di inasprimento della politica monetaria, i mercati hanno suggerito che ci sarebbero stati 7 aumenti dei tassi a ogni incontro di quest'anno. Inoltre, gli esperti ipotizzano che il tasso di interesse sarà immediatamente aumentato dello 0,5% a marzo. Allo stesso tempo, alcuni analisti ritengono che anche un aumento dell'1% o addirittura dell'1,5% non sarà sufficiente per portare l'inflazione all'obiettivo del 2%. L'inflazione è cresciuta notevolmente nel corso dell'anno. Pertanto, ora potrebbe essere necessario ancora più tempo prima che l'inflazione torni al livello target. Inoltre, l'eccessiva offerta di moneta, lo squilibrio tra domanda e offerta e gli elevati prezzi dell'energia stanno contribuendo all'aumento dell'inflazione. Inoltre, di fronte a una possibile guerra nell'Europa occidentale, i prezzi dell'energia potrebbero crescere ancora. Sebbene la pandemia di COVID-19 sia recentemente passata in secondo piano, il problema della catena di approvvigionamento persiste ancora. La domanda sta superando l'offerta e i prezzi stanno crescendo da soli, ovvero il doppio o addirittura il triplo dell'inflazione.
Nel frattempo, la Fed ha un solo strumento di politica monetaria per controllare il livello di inflazione: attraverso i rialzi dei tassi. Senza dubbio, il regolatore lo utilizzerà poiché il PIL forte consentirà alla Fed di raffreddare l'economia. Tuttavia, maggiore è l'inflazione, più aggressiva dovrebbe essere la Fed. JPMorgan prevede che la banca centrale statunitense alzerà i tassi di interesse dello 0,25% nove volte a ogni incontro nel 2022 e nei primi due incontri del 2023. Gli esperti della banca affermano che non vedono un rallentamento dell'inflazione, quindi la Fed dovrà adottare misure di emergenza. Il presidente della Fed di Chicago Charles Evans afferma che la politica monetaria così com'è è sbagliata e deve essere modificata. Quindi, molto probabilmente la Fed adotterà una posizione più aggressiva sulla politica monetaria.
