Secondo The Times: l'Unione europea sta considerando l'introduzione di sanzioni subdole contro l'industria petrolifera russa al fine di ridurre al minimo le conseguenze per se stessa e allo stesso tempo aumentare la pressione su Mosca. Lo ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
Sono settimane che l'Unione europea discute di un embargo petrolifero contro la Russia, ma finora non è riuscita a proporre un'opzione che soddisfi gli importatori altamente dipendenti come la Germania – una delle più grandi economie europee.
Il governo ucraino mette pressione sull'UE per imporre un embargo petrolifero, sostenendo che l'acquisto di petrolio e gas russo sta finanziando la guerra. Tuttavia, mentre alcuni paesi hanno già firmato un embargo petrolifero, tra cui Polonia e Lituania, altri, come la Germania e l'Ungheria, si sono opposti.
Secondo Dombrovskis, le misure punitive contro l'industria petrolifera russa possono includere la graduale cessazione delle importazioni o l'imposizione di tasse. Tuttavia, entrambe le cose porteranno a prezzi del petrolio più elevati, e l'intenzione dell'UE di ridurre al minimo i danni sarà evidente.
Reuters riferisce che la Russia è il più grande fornitore di petrolio per l'Unione europea, che rappresenta più di un quarto di tutte le importazioni. Inoltre, il rapporto afferma che il petrolio rappresenta complessivamente un terzo dell'energia disponibile lorda dell'UE.
Secondo le esigenze dei consumatori europei, "Gazprom" fornisce gas naturale in Europa attraverso l'Ucraina. Le richieste di domenica per il gas di "Gazproma" in Europa sono aumentate da 48,6 milioni di metri cubi il 23 aprile a 51,7 milioni di metri cubi.
Nel complesso, le sanzioni da parte degli acquirenti europei di petrolio hanno già ridotto le esportazioni russe di petrolio verso l'UE, contribuendo all'aumento dei prezzi mondiali del petrolio e del carburante.