Gli indici chiave del mercato azionario statunitense – DOW Jones, NASDAQ e S&P 500 hanno chiuso giovedì con un nuovo forte calo. Nell'articolo di ieri abbiamo avvertito che l'assenza di un calo mercoledì sera non può essere considerata uno "sviluppo logico degli eventi", e abbiamo avvertito che "la notte è giovane". E così è stato. Già giovedì, gli indici azionari e le azioni degli Stati Uniti sono crollati. Pertanto, ora si può già considerare che gli investitori hanno recuperato un rialzo del tasso dello 0,75% e le promesse di Jerome Powell di continuare ad aumentare il tasso in futuro. A nostro avviso, nulla è cambiato in termini di contesto fondamentale per la settimana in corso, soprattutto sul lato positivo. Se prima il mercato si aspettava un inasprimento della politica monetario più o meno lieve e più lento, come lo stesso Jerome Powell ha ripetutamente affermato, allora mercoledì sera è diventato chiaro, che la Fed inizia a usare l'artiglieria pesante e farà tutto per garantire che l'inflazione almeno inizi a diminuire. Dopotutto, l'ultimo rapporto ha mostrato che l'indice dei prezzi al consumo non ha prestato attenzione al fatto che il tasso è già aumentato all'1%. Tuttavia, ne abbiamo già parlato in precedenza.
Cerchiamo di ricordare i fatti. La Fed, per almeno due anni (e di fatto molto più a lungo) ha stimolato la propria economia con tassi ultra-bassi, così come un programma di QE, versando enormi quantità di denaro creati dal nulla. Esattamente sullo sfondo di queste azioni che vediamo un serio aumento dei prezzi nell'ultimo anno. Se l'economia ha molto più denaro (una volta e mezzo), e il numero di beni e servizi non cresce (il che è logico per i tempi della pandemia), prima o poi, i prezzi inizieranno ad aumentare. E ora si scopre che il regolatore si aspettava che l'inflazione inizierà a calare in pochi mesi? Con il fatto che il livello normale del tasso chiave è il 3%? O Jerome Powell si aspettava che l'inflazione iniziasse a rallentare da sola? Dal nostro punto di vista, pensare in questo modo è molto ingenuo. Crediamo che la lotta contro l'inflazione durerà almeno un anno e mezzo o due. Anche Powell ammette che l'inflazione potrebbe tornare al suo obiettivo non prima del 2024, quando inizierà il ciclo di calo dei tassi. Tuttavia, le previsioni di Powell, sono piuttosto mediocri, quindi è possibile che il problema dell'alta inflazione terrà il passo con gli americani per un tempo molto più lungo. Per il mercato azionario ciò significa che i tassi aumenteranno praticamente in ogni caso entro la fine del 2022. E dal 1º luglio inizierà il programma QT, che implica una riduzione dell'offerta di moneta di quasi 100 miliardi di dollari ogni mese. Di conseguenza, stiamo ottenendo un ottimo terreno per indici e azioni per continuare il loro calo, che ora viene definita una correzione globale.
