Il tema di un possibile rifiuto del dollaro nei pagamenti internazionali non ha aggirato il suo rivale nella coppia EUR/USD: l'euro. Le attuali argomentazioni degli esperti incidono sugli aspetti teorici di questo problema, tuttavia, gli operatori di mercato temono che nel prossimo futuro la valuta europea subirà il destino di quella americana, in cui molti paesi sono pronti a rifiutare pagamenti.
Secondo gli analisti, attualmente l'uso dell'euro nella regione europea presenta più svantaggi che vantaggi. Nella situazione attuale, le operazioni con una moneta unica e il suo mantenimento stanno diventando sempre più onerose. Secondo l'Eurobarometro, l'euro è popolare tra il 60% della popolazione. Tuttavia, ora molti cittadini dei paesi democratici sono scettici sull'euro. In questo contesto, alcuni esperti ammettono la possibilità di uscire dall'eurozona e di abbandonare il mezzo di pagamento unico.
Secondo le osservazioni degli esperti, l'euro "raccolse il testimone" dal dollaro, poiché in precedenza molti consentivano seriamente il rifiuto del dollaro negli accordi internazionali. Si noti che la valuta europea è più debole di quella americana a questo proposito, quindi un potenziale rifiuto di essa è del tutto possibile. Tuttavia, secondo gli economisti, è improbabile che la situazione del mercato finanziario globale cambi nel prossimo futuro.
Al momento, le autorità della maggior parte dei paesi sono pronte a diversificare le proprie riserve valutarie ea "disancorare" i tassi delle valute nazionali dal biglietto verde. Tuttavia, secondo gli esperti, è improbabile un diffuso rifiuto del dollaro. Il motivo è l'indispensabilità dell'USD in questo momento, poiché la parte del leone dell'economia mondiale è "ancorata" al dollaro.
Secondo gli esperti, l'uso delle proprie valute nazionali nei pagamenti internazionali contribuisce alla crescita della domanda e riduce la dipendenza dalla politica monetaria della Fed. Allo stesso tempo, l'attuale turbolenza geopolitica sta rafforzando l'USD, poiché molti paesi mantengono le proprie riserve nella valuta statunitense.
All'inizio della nuova settimana, l'euro è rimasto relativamente stabile rispetto al dollaro americano. Lunedì mattina, 31 ottobre, la coppia EUR/USD veniva scambiata vicino a 0,9952, scivolando leggermente dal livello precedente di 0,9963. Gli investitori sono concentrati su un importante rapporto macroeconomico per l'eurozona, ovvero la prima stima del PIL della regione per il terzo trimestre del 2022. Secondo i calcoli preliminari, da luglio a settembre, la crescita annua dell'economia dell'eurozona ha subito un leggero rallentamento (al 2,1%). Si noti che nel secondo trimestre del 2022 questa cifra era del 4,1%.
Nella situazione attuale, il biglietto verde mostra una tendenza a rafforzarsi sullo sfondo del previsto proseguimento della politica da falco della Fed. Ricordiamo che mercoledì 2 novembre ci saranno due incontri chiave: la Banca d'Inghilterra e la Fed. Quanto a quest'ultima, annuncerà la sua decisione sul tasso, che è pronta ad alzare di 75 bp., fino al 3,75–4% annuo.
Secondo gli analisti, la decisione della Fed sarà un'altra sfida per i mercati. Molti partecipanti al mercato ritengono che il regolatore, nonostante l'aumento del tasso di 75 bp., si asterrà da un inasprimento eccessivamente aggressivo della politica monetaria. Allo stesso tempo, gli analisti consentono un aumento del tasso di ulteriori 75 bp. alla prossima riunione della Fed, prevista per il 14 dicembre.
Considerando un altro aumento del tasso chiave il prossimo anno, ovvero il 1 febbraio 2023, gli esperti ritengono che la Fed lo aumenterà di 25 bp., fino al 4,50–4,75% annuo. In futuro è possibile aumentare il tasso di altri 25 bp., ritengono gli analisti. Uno scenario del genere è negativo per il dollaro, mentre anche l'euro non è nella posizione migliore. In questo contesto, gli esperti raccomandano di prendere in considerazione l'acquisto della coppia EUR/USD con un obiettivo a lungo termine superiore a 1,0500.
Nella situazione attuale, molti analisti temono il rafforzamento del sentimento "ribassista" sulla valuta statunitense. Ricordiamo che la scorsa settimana, i principali operatori del mercato hanno ridotto le loro posizioni sulla crescita del biglietto verde e venduto in modo aggressivo quest'ultimo. Di conseguenza, i partecipanti al mercato hanno aumentato le loro vendite in USD del 21% durante la settimana. Il proseguimento di questo trend contribuisce al deprezzamento della valuta statunitense, ne sono certi gli analisti.
Tuttavia, il dollaro rimane la valuta più scambiata al mondo, rappresentando fino al 90% di tutte le transazioni finanziarie globali. Il biglietto verde è sostenuto dalle azioni delle autorità statunitensi, che stanno adottando misure per combattere l'inflazione e aumentare i tassi di interesse. Questo contribuisce al rafforzamento del dollaro USA e ad attrarre investitori, ne sono certi gli esperti. Negli ultimi mesi, l'"americano" ha aggiornato i massimi pluriennali nei confronti di euro, sterlina inglese, yen e yuan. Secondo gli economisti, anche il biglietto verde ha beneficiato dell'attuale recessione nell'eurozona, poiché gli investitori "sono migrati in dollari".