Le banche centrali non sono da invidiare in questo ciclo di inasprimento monetario, sono costrette a scegliere tra sopprimere l'inflazione più alta degli ultimi decenni e il rischio di far precipitare le proprie economie in recessione. Cosa potrebbe esserci di più difficile? Pressione politica! Il capo della Reserve Bank of Australia ha affrontato critiche senza precedenti per i tassi elevati. È accusato dell'intenzione di provocare una recessione e gli viene chiesto di scegliere le parole quando si parla di continuare il ciclo di restrizione monetaria.
È ovvio che i politici non siano contenti dell'alto costo dei prestiti, che limita il credito, rallenta la crescita economica e crea problemi nel mercato del lavoro. Così, a gennaio, la disoccupazione in Australia è salita a un massimo di 8 mesi del 3,7%, i datori di lavoro hanno licenziato 11.000 persone e la cifra di gennaio è stata rivista al ribasso a -20.000. Come giustificazione dei precedenti aumenti del tasso di cassa RBA aveva il potere del mercato del lavoro, ma se cominciano ad apparire le cicatrici da stretta monetaria, il processo non dovrebbe essere sospeso?
Dinamica occupazionale in Australia
In effetti, è improbabile che le prospettive dell'autorità di regolamentazione cambino da un rapporto. La Banca Centrale sta facendo il percorso giusto, visto che l'inflazione nel Continente Verde non pensa nemmeno di rallentare. In tali condizioni, la continuazione del ciclo di restrizione monetaria è una necessità. Sì, c'è una pressione politica su Philip Low, ma difficilmente può essere paragonata alla pressione su Jerome Powell da parte di Donald Trump. Un tempo, il 45° presidente degli Stati Uniti ha definito il presidente della Fed un nemico dell'America per la sua riluttanza a ridurre il tasso sui fondi federali.
L'indipendenza della Banca centrale è la chiave per il continuo inasprimento monetario, che è un fattore rialzista per l'AUD/USD. Tuttavia, il principale motore di crescita per la coppia sono gli eventi nell'economia globale in generale, e in Cina in particolare.
Un'altra iniezione di liquidità da 632 miliardi di yuan nel sistema bancario da parte della Banca popolare suggerisce che la ripresa economica del Celeste Impero dopo l'abolizione delle restrizioni COVID è in pieno svolgimento. È vero, la Banca Popolare Cinese non ha ridotto i tassi di riferimento, ma lo hanno già fatto le autorità locali a posto suo, che in una direttiva hanno obbligato le banche commerciali a ridurre i tassi dei mutui. In realtà, la Banca popolare dovrebbe ringraziarle, dato che la divergenza nella politica monetaria potrebbe portare a un grave indebolimento dello yuan e al deflusso di capitali.
È fondamentale per l'Australia e la sua valuta che il principale partner commerciale si stia riprendendo e sia pronto a fornire la metà della crescita del PIL globale nel 2023. Più veloce è questo processo, meglio è per i rialzisti dell'AUD/USD.
Tecnicamente, sul grafico giornaliero della coppia si è formato un pattern di inversione l'onda di Wolf. Il target si trova vicino al segno 0,705. A favore del fatto che AUD/USD abbia trovato il fondo, è favorevole la formazione di una pin bar con una lunghezza dell'ombra inferiore. Finché l'AUD è sopra 0,6886$, dovrebbe essere acquistato.
