L'euro ha ignorato i dati secondo cui a febbraio di quest'anno l'attività economica nell'area dell'euro è cresciuta al ritmo più veloce in nove mesi. E anche se questo aumenta la probabilità che l'UE riuscirà a evitare una recessione in questo trimestre mantenendo alte le pressioni inflazionistiche, gli acquirenti di asset rischiosi si sono mostrati poco interessati riguardo alla notizia. Evidentemente, i rischi di ulteriore aumento dei tassi da parte della Banca centrale europea sono ancora in fase di osservazione, nonostante tutte le dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana dai suoi rappresentanti.
La performance superiore alle attese è stata trainata dalla forte crescita del settore dei servizi, che ha registrato il suo più forte movimento al rialzo dal giugno 2022. Anche il volume di produzione è aumentato man mano che venivano risolti i problemi di forniture di cui i portavoce cinesi hanno parlato così tanto di recente cercando di convincere i responsabili politici europei a migliorare ulteriormente le relazioni commerciali.
L'attività in Francia e Germania si è ripresa dopo una probabile contrazione a gennaio. La crescita è stata sostenuta anche da un aumento della fiducia delle imprese, visto che i timori di recessione svaniscono e l'inflazione continua a mostrare un graduale indebolimento. Anche la produzione ha beneficiato di miglioramenti significativi nelle prestazioni dei fornitori.
Questi sono gli ultimi dati che evidenziano la resilienza dell'Eurozona allo shock energetico vissuto lo scorso anno. Cresce anche la fiducia poiché una carenza di gas naturale è diventata sempre più improbabile questo inverno.
Sebbene nel mese di febbraio la pressione sui prezzi si sia attenuata, è persistita nei servizi così come nell'indice core, secondo S&P Global. Ciò è stato in parte dovuto a una maggiore crescita dei salari, che sta esercitando pressioni sulla Banca centrale europea, che sta chiaramente pianificando di aumentare ulteriormente i tassi di interesse questa primavera. I dati raccolti rafforzeranno anche la determinazione dei funzionari a continuare ad aumentare il costo del prestito al livello che chiamano "restrittivo". Anche se la stessa BCE, che ha aumentato i tassi di mezzo punto a febbraio e ha promesso lo stesso aumento a marzo, sembra di non sapere quale sarebbe questo livello ristrettivo.
Per quanto riguarda il quadro tecnico dell'EUR/USD, la pressione sulla coppia è leggermente diminuita. Per fermare il mercato ribassista, è necessario superare 1,0720, il che stimolerà lo strumento di trading a sfondare nell'area 1,0760. Al di sopra di questo livello, si può facilmente salire a 1,0800 con una prospettiva a breve termine di un aggiornamento a 1,0840. In caso di ribasso dello strumento di trading, mi aspetto qualche azione da parte dei grandi acquirenti solo nell'area di 1,0660. Se non ci saranno, sarebbe opportuno aspettare un aggiornamento del minimo di 1,0615 prima di andare long.
Mentre sul quadro tecnico del GBP/USD il mercato ribassista rimane. Per livellare la situazione, i rialzisti devono superare 1,2070. Solo in caso di rottura di questa resistenza si rafforzeranno le speranze di un recupero in area 1,2125, dopodiché si potrà parlare di uno scatto rialzista più marcato della sterlina in area 1,2170. Parlare di mantenere la pressione sullo strumento di trading possiamo dopo che gli orsi avranno preso il controllo di 1.2015. La rottura di questo intervallo colpirebbe le posizioni dei tori e spingerebbe la coppia GBP/USD indietro al 1.1960 con la prospettiva di raggiungere quota 1.1920.