Nonostante le vacanze in Europa, nonché la totale assenza di statistiche macroeconomiche, proprio prima dell'apertura della sessione di trading americana, ovvero nel pre-mercato, il dollaro si è notevolmente rafforzato. Questo è avvenuto abbastanza rapidamente, per poi tornare gradualmente ai valori precedenti. È improbabile che questa sia stata una reazione del mercato ai contenuti del rapporto del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti. Piuttosto, è probabilmente stato solo un improvviso picco dopo un lungo fine settimana. Il mercato, infatti, non ha effettivamente lavorato per quasi quattro giorni, considerando anche i giorni festivi. Dopotutto, venerdì si sono riposati sia in Europa che in Nord America. Il fatto che si tratti solo di un salto casuale, di natura puramente speculativa, è indicato dal successivo ritorno delle quotazioni alle loro posizioni originali. Oggi è finalmente una giornata di trading completa. E vengono pubblicati anche dati macroeconomici seri, che influenzeranno chiaramente il sentimento degli investitori. Escono oggi le vendite al dettaglio nell'area euro, il cui tasso di contrazione dovrebbe accelerare dal -2,3% al -3,1%. L'attività dei consumatori (le vendite al dettaglio sono il suo miglior indicatore) influenza direttamente le dinamiche economiche e il suo declino indica una recessione nell'economia. Soprattutto quando si parla dell'accelerazione di tale declino. In altre parole, non ci sono ragioni per la crescita della moneta unica europea. Al contrario, ci sono i presupposti per la sua riduzione.
Vendite al dettaglio (Europa):
Nei confronti del dollaro USA l'euro ha prolungato il ritracciamento presente sul mercato. Di conseguenza, l'entità complessiva del deprezzamento dell'euro rispetto al massimo locale è stata di circa l'1,3%, ovvero circa 140 punti. Se questo movimento viene confrontato con la portata del ciclo ascendente dalla metà di marzo, si può vedere che il sentimento rialzista è ancora presente sul mercato poiché i ritmi del mercato non sono stati disturbati.
L'RSI H4 si muove nella zona inferiore dell'indicatore 30/50, il che corrisponde alla fase di ritracciamento. L'RSI D1 si muove nella zona superiore dell'indicatore, il che corrisponde al ciclo di medio termine.
Le linee mobili MA sull'Alligator H4 sono orientate verso il basso, questo segnale tecnico corrisponde alla fase di ritracciamento. L'Alligator D1 è orientato verso l'alto, il che corrisponde alla direzione del movimento del prezzo.
Aspettative e prospettive
Il balzo speculativo dei prezzi al ribasso che ha avuto luogo nell'ultimo giorno è stato quasi interamente recuperato dai trader. Un aumento del volume delle posizioni lunghe si è verificato intorno al valore di 1,0830, ovvero il prezzo ha quasi raggiunto il livello di supporto di 1,0800. Per generare un segnale tecnico di fine fase di ritracciamento, la quotazione deve tornare sopra il valore di 1,0950. In tal caso, è probabile la rottura del livello psicologico di 1,1000, il che a sua volta porterà al prolungamento del trend rialzista di medio termine.
Lo scenario discendente prevede la successiva costruzione di un ritracciamento, dove nel caso di un ritorno del prezzo al di sotto del livello di 1,0850, la quotazione probabilmente raggiungerà il livello di 1,0800.
L'analisi complessiva degli indicatori nel breve termine indica una tendenza al rialzo, dovuta alla fase di ripresa dell'euro rispetto al recente calo. Gli indicatori nel periodo intraday sono focalizzati sul ciclo al ribasso che si è verificato durante il ritracciamento. Nel medio termine, gli indicatori sono orientati verso un trend rialzista.
