La crescita delle aspettative inflazionistiche negli Stati Uniti ha portato ad un aumento della volatilità, la domanda di dollari e asset difensive è aumentata notevolmente. Secondo i dati preliminari dell'Università del Michigan, la componente inflazionistica dell'indice del sentiment dei consumatori è passata dal 2,9% al 3,2% a maggio, si tratta del dato più alto degli ultimi 12 anni, maggiore (+3,4%) è stato osservato solo a metà del 2008 prima dell'inizio della crisi economica globale.
L'indice generale della fiducia dei consumatori è sceso bruscamente da 63,5 a 57,7 (era atteso 63,0).
Sul mercato monetario degli Stati Uniti sono emersi dubbi sulla possibilità che la Federal Reserve rinunci a un ulteriore aumento dei tassi il prossimo mese. Se giovedì la probabilità di tale mossa era stimata solo al 3%, entro venerdì sera era salita al 13%.
L'incertezza si è tradotta in un aumento dei rendimenti obbligazionari e dell'indice del dollaro, mentre il petrolio ha registrato un calo e gli acquisti di oro sono ripresi. I commenti dei membri della Federal Reserve sono stati ambigui e privi di specifiche. Jefferson, Bullard e Bowman hanno tutti sottolineato in modo sincrono che l'inflazione rimane troppo elevata e che le prospettive di desinflazione non sono garantite.
EUR/USD
I commenti dei membri della BCE riguardo alle prospettive della politica monetaria, simili ai commenti della Federal Reserve, sono stati in generale più espressione di preoccupazione e non hanno contenuto tesi positive.
Ignazio Visco, a Tokyo, ha affermato che ci sono troppe incertezze per prevedere la futura traiettoria dei tassi della BCE. Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto che attualmente la BCE potrebbe aumentare ulteriormente i tassi poiché l'inflazione di base non si attenuerà rapidamente come previsto. Il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, in un'intervista nel fine settimana, ha dichiarato che "stiamo tornando a incrementi di 25 punti", ma le decisioni verranno prese ad ogni singolo incontro e dipenderanno dai dati.
La posizione netta long sull'EUR è nuovamente aumentata e ha aggiunto 0,8 miliardi durante la settimana, con un surplus di posizioni long pari a 25,6 miliardi. Non si osservano tendenze di indebolimento della domanda per l'euro, tuttavia alcuni indicatori a breve termine hanno spinto il fair value al di sotto della media a lungo termine, aumentando la probabilità di una continuazione della correzione al ribasso.
Una settimana fa, ci aspettavamo una decisa diminuzione verso i livelli di supporto a 1,0919 e 1,0875. Questi obiettivi sono stati raggiunti e, in effetti, la diminuzione è stata ancora più profonda. La correzione non è ancora completa, ci aspettiamo che l'euro testi la resistenza della linea di tendenza a 1,0820/30 e non è esclusa una discesa verso la zona 1,0730/40. Nel frattempo, la tendenza a lungo termine rimane rialzista, come confermato dal posizionamento speculativo sui mercati dei futures a favore dell'euro e dal persistente surplus.
GBP/USD
La Banca d'Inghilterra ha aumentato il tasso di interesse di un quarto di punto e ha espresso la disponibilità a un ulteriore aumento a giugno a causa del persistente livello elevato dei salari e delle pressioni inflazionistiche. Si prevede che il tasso di punta raggiungerà il livello del 4,75%, che corrisponde approssimativamente alla politica della Federal Reserve, il che impedisce la formazione di uno spread di rendimento significativo e la creazione di basi per una tendenza a lungo termine della sterlina in una direzione specifica.
Gli ultimi dati macroeconomici appaiono moderatamente positivi nel complesso. L'Istituto NIESR prevede una crescita del PIL dello 0,1% ad aprile, con una crescita dello 0,1% anche nel primo trimestre, evitando una recessione. I settori dei servizi, della produzione e delle costruzioni hanno registrato una crescita trimestrale, segnalando una maggiore resilienza dell'economia nel suo complesso rispetto alle previsioni precedenti.
Il capo economista Hugh Pym, parlando venerdì, ha dichiarato che l'inflazione ha raggiunto un "punto di svolta" e probabilmente diminuirà, poiché gli effetti di base dell'aumento dei prezzi dell'energia iniziano a esaurirsi, ma ci sono rischi che l'inflazione rimanga troppo alta.
Il posizionamento speculativo sulla GBP rimane neutrale con un leggero vantaggio per i rialzisti. La posizione netta lunga è aumentata di 0,3 miliardi durante la settimana a +0,4 miliardi, tuttavia il fair value ha perso slancio e la probabilità di una correzione al ribasso più pronunciata è aumentata.
Nell'analisi precedente, abbiamo indicato la zona di supporto 1,2430/50 come possibile base per la ripresa dopo una correzione non molto profonda. Questo obiettivo è stato raggiunto, tuttavia, ci sono poche basi per un ritorno al trend rialzista. Questo livello è abbastanza importante dal punto di vista tecnico e se la sterlina scenderà al di sotto di esso, è molto probabile che raggiunga la prossima zona di supporto a 1,2340/50. Se invece riesce a mantenere i livelli attuali, una ripresa verso l'obiettivo di 1,2755 diventerà più probabile.
