La Germania è entrata nella sua prima recessione dall'inizio della pandemia, vanificando le speranze che l'economia trainante dell'Europa potesse evitare tale destino dopo l'aumento dei prezzi dell'energia a seguito del conflitto armato in Ucraina.
La produzione nel primo trimestre si è contratta dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
Le famiglie hanno speso meno per cibo e bevande, abbigliamento e calzature, nonché per articoli per la casa. Hanno anche acquistato meno veicoli elettrici poiché gli incentivi sono stati ridotti.
La spesa pubblica è diminuita e gli investimenti sono aumentati, favoriti dalla costruzione in un clima insolitamente caldo.
La revisione al ribasso dei dati sul PIL della Germania significa che la crescita nell'eurozona probabilmente sarà rivista al ribasso nel primo trimestre. Ciò indica una stagnazione dell'economia della regione.
In questo contesto, gli indici azionari europei hanno registrato una significativa diminuzione:
Il settore manifatturiero si è rivelato problematico, poiché la continua contrazione mette in dubbio la ripresa che molti si aspettano nei prossimi trimestri.
Effettivamente, l'indebolimento dell'attività industriale sta influenzando le prospettive aziendali. L'indice delle aspettative dell'istituto Ifo è sceso nel primo mese di maggio, mentre un sondaggio del gruppo di pressione DIHK ha indicato una crescita del PIL pari a zero nel 2023.
Il rapporto della Bundesbank di questa settimana ha instillato un certo ottimismo, suggerendo che l'economia potrebbe crescere "lievemente" in questo trimestre, poiché un gran numero di ordini non evasi, il superamento dei problemi di approvvigionamento e la riduzione dei costi energetici sostengono i produttori.
La coppia EUR/USD è in costante calo durante tutto il mese di maggio:
La domanda di beni sta diminuendo poiché i consumatori, affrontando un'alta inflazione, preferiscono spendere i soldi per vacanze e viaggi. Ciò rende la crescita economica sempre più disomogenea, una tendenza che secondo alcuni analisti non è stabile.
L'inflazione, secondo i dati della Bundesbank, rimane ancora superiore al 7% e si prevede che non diminuirà rapidamente, in quanto la crescita dei salari è alimentata dalla forte pressione di fondo.