Le azioni europee sono aumentate all'inizio delle negoziazioni, così come i futures statunitensi. La domanda di asset rischiosi rimane elevata verso la fine del secondo trimestre e tutti si aspettano buoni risultati aziendali, dato che la stagione degli utili inizierà a breve. I bond si sono stabilizzati dopo le vendite scatenate dalla solida crescita economica degli Stati Uniti e dai dati sull'occupazione, che alimentavano le aspettative dei partecipanti di un ulteriore aumento dei tassi di interesse.
Oggi l'attenzione sarà incentrata su una serie di statistiche fondamentali che potrebbero rafforzare o smentire le aspettative degli investitori. Attendiamo i dati su diversi indicatori dei prezzi, compresa l'inflazione nella zona euro e i dati statunitensi sui redditi e le spese personali, nonché il deflatore PCE, l'indicatore preferito della Federal Reserve per determinare la pressione dei prezzi di base. Si prevede che i dati degli Stati Uniti mostrino un certo alleviamento, il che potrebbe spingere al rialzo gli indici azionari.
Tuttavia, qualsiasi segnale che il quadro inflazionistico si stia rafforzando, in particolare per quanto riguarda i prezzi di base, potrebbe mettere sotto pressione il mercato azionario alla fine del mese, poiché ciò manterrà le preoccupazioni per un ulteriore aumento dei tassi della Federal Reserve in autunno di quest'anno. Come mostrano gli ultimi dati, con una probabilità superiore al 50%, i tassi dei contratti futures, relativi alle future riunioni della Federal Reserve sulla politica monetaria, indicano che la banca centrale degli Stati Uniti aumenterà il target range dei fondi federali di un quarto di punto percentuale a settembre e di altri 15 punti base entro la fine dell'anno.
L'indice Stoxx Europe 600 è aumentato dello 0,3% all'apertura, nella speranza di concludere il trimestre senza variazioni. Le azioni di Engie SA sono aumentate di oltre il 2% dopo che l'azienda energetica francese ha rivisto al rialzo le previsioni di profitto per l'intero anno. I contratti futures sull'S&P 500 sono rimasti praticamente invariati, mentre i futures sul Nasdaq 100 sono cresciuti dello 0,2%. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a due anni è aumentato di circa 3 punti base dopo un balzo di 16 punti base giovedì, mentre il rendimento dei titoli decennali è salito di due punti base.
Lo yen ha animato il mercato valutario, indebolendosi a 145 rispetto al dollaro per la prima volta da novembre, scendendo a 144,70 dopo che il ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, ha dichiarato ai giornalisti che il governo risponderà adeguatamente a qualsiasi movimento eccessivo sul mercato valutario. Non molto tempo fa, all'inizio di questa settimana, durante la riunione dei rappresentanti delle banche centrali, il governatore aveva dichiarato di non avere intenzione di interferire nella politica monetaria attuale.
Lo yuan offshore è rimasto al centro dell'attenzione dopo il recente calo ai minimi degli ultimi sette mesi. Venerdì è aumentato per la prima volta in tre giorni dopo che la People's Bank of China ha nuovamente preso in mano la regolazione del tasso di cambio della valuta.
Negli altri mercati, il petrolio si è stabilizzato poiché i trader hanno correlato le aspettative di un aumento dei tassi con segnali positivi sull'economia statunitense. L'oro è rimasto quasi invariato.
Per quanto riguarda la situazione tecnica dell'S&P 500, la domanda sull'indice persiste. I compratori hanno possibilità di continuare il trend ascendente, ma i tori devono difendere strenuamente il livello di 4.383$, che verrà sicuramente testato oggi. Da questo livello potrebbe esserci una volata verso 4.405$. Un'altra priorità per i tori sarà il controllo di 4.427$, che rafforzerebbe il mercato al rialzo. In caso di movimento verso il basso a causa di una diminuzione della propensione al rischio, i compratori devono necessariamente fare sentire la loro presenza intorno a 4.383$. Una rottura rapida porterà lo strumento di trading a tornare a 4.357$ e scendere a 4.332$.
