Dopo il crollo di venerdì, un piccolo rimbalzo dell'euro insieme alla sterlina sembrava uno sviluppo abbastanza prevedibile. Dopo di ciò, il mercato è entrato in una fase laterale, che è stata causata non solo dalla mancanza di dati macroeconomici, ma anche dal giorno festivo negli Stati Uniti in occasione del Labor Day.
Oggi tutto dipenderà dai dati sui prezzi alla produzione nell'area euro, le cui tassi di declino dovrebbero accelerare da -3,4% a -7,8%. Tuttavia, le recenti stime sull'inflazione suggeriscono chiaramente che il declino dei prezzi alla produzione non sarà così impressionante. Ciò, a sua volta, suggerisce una diminuzione dell'inflazione più lenta. E questo è già un presupposto per ulteriori strette della politica monetaria da parte della BCE. Quindi, la moneta unica europea potrebbe rafforzarsi ulteriormente grazie a questo, trascinando con sé anche la sterlina. Tuttavia, se le previsioni attuali verranno confermate, allora sarà il dollaro a crescere. Infatti, con un così marcato declino dei prezzi alla produzione, l'inflazione aumenterà in modo deciso. Di conseguenza, sarebbe opportuno per il regolatore europeo iniziare a considerare la possibilità di iniziare ad allentare la politica monetaria.
Il tasso di cambio dell'euro nei confronti del dollaro statunitense si trova nei pressi della base del ciclo discendente, nonostante il tentativo di un parziale recupero del valore. Un nuovo minimo locale porterà a un aumento successivo del volume delle posizioni corte, il che potrebbe portare a un successivo indebolimento del tasso di cambio dell'euro. Uno scenario alternativo sarà considerato se il prezzo tornasse sopra il livello di 1.0800.
La coppia di valute GBP/USD durante il ritracciamento ha raggiunto il livello precedentemente superato di 1.2650, riducendo il volume delle posizioni long. Affinché il ciclo discendente possa essere prolungato sul mercato, i venditori devono superare il livello di 1.2550, che attualmente funge da supporto.