Il dollaro è in calo da due giorni consecutivi, così come i rendimenti dei titoli di Stato decennali e trentennali degli Stati Uniti.
Per il momento, il calo dei rendimenti non ha cambiato la traiettoria del dollaro. Affinché l'intensità del dollaro diminuisca veramente, ci dovrebbe essere un ribasso molto più ampio dei rendimenti obbligazionari statunitensi.
È evidente che gli operatori di mercato sono ancora preoccupati dalle azioni della Federal Reserve (Fed). Secondo lo strumento FedWatch CME, la probabilità che la Federal Reserve alzi il tasso di riferimento alla riunione del FOMC di novembre è solo del 19,6%. La probabilità che la Fed aumenti i tassi per l'ultima volta quest'anno a dicembre dello 0,25% è del 29,4%, con un'ulteriore probabilità del 3,2% che la Fed alzerà i tassi dello 0,5% a dicembre.
Ciò significa che la preoccupazione dei trader non riguarda tanto se la Fed alzerà ancora i tassi quest'anno, ma piuttosto per quanto tempo rimarranno alti. Inoltre, preoccupa anche i mercati l'annuncio della Fed alla riunione del FOMC di settembre di voler tagliare i tassi il prossimo anno meno del previsto.
Oggi, venerdì, è atteso il rapporto sull'occupazione nel settore non agricolo degli Stati Uniti, che potrebbe aiutare a capire se la Federal Reserve alzerà nuovamente i tassi il prossimo mese.
Nella seguente tabella si può vedere la variazione percentuale del tasso di cambio del dollaro americano rispetto alle principali valute oggi.
Al momento, il dollaro ha mostrato la massima forza contro lo yen giapponese.