La coppia USD/JPY sta ripristinando una dinamica positiva e la scorsa settimana si è nuovamente avvicinata al massimo delle ultime settimane.
Venerdì scorso il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha confermato che la banca centrale mira di raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%, accompagnato da una crescita dei salari, mantenendo contemporaneamente la politica monetaria attuale. Ciò indica un notevole divario rispetto alle previsioni più aggressive della Federal Reserve degli Stati Uniti. La politica della Fed è considerata un fattore chiave nella sottoperformance dello yen giapponese. E funge da vento favorevole per la coppia USD/JPY.
Inoltre, giovedì scorso il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato che il recente balzo dei rendimenti ha reso le condizioni finanziarie più restrittive, riducendo la necessità di ulteriori azioni da parte della banca centrale. Tuttavia, Powell ha sottolineato che l'inflazione rimane ancora troppo elevata, nonostante una politica monetaria non particolarmente restrittiva. Questo sembra essere un accenno per un altro aumento dei tassi di interesse entro la fine dell'anno, il che ha rianimato il dollaro e ha sostenuto la coppia USD/JPY in crescita, anche se la certezza di un rialzo rimane limitata.
I partecipanti al mercato prevedono che la Fed manterrà lo status quo per il secondo mese consecutivo a novembre. Ciò porta a un moderato calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA e trattiene gli ottimisti del dollaro da scommesse aggressive.
Nel frattempo, gli operatori rimangono preoccupati per il potenziale intervento della Banca del Giappone nel contrastare il persistente deprezzamento dello yen. Peraltro, i dati economici per il Giappone pubblicati oggi non sono stati tutti positivi.
Questo contesto fondamentale richiede una certa cautela prima di prepararsi a qualsiasi ulteriore movimento al rialzo. Oggi, nella sessione americana, verranno rilasciate notizie riguardanti l'indice dell'attività commerciale nel settore dei servizi degli Stati Uniti. Se saranno a favore del dollaro, la coppia potrebbe superare quota 150.