La coppia di valute EUR/USD non ha mostrato assolutamente alcun movimento durante giovedì, nessuna reazione agli eventi più importanti. Nei nostri precedenti articoli, abbiamo già discusso del modo in cui è possibile interpretare quanto accaduto ieri. Da un lato, abbiamo visto sessioni durante le quali non sono stati presi provvedimenti importanti, ma la coppia comunque ha cominciato ad oscillare in varie direzioni successivamente. D'altra parte, ieri non è stato preso alcun provvedimento importante, e il tono di Christine Lagarde era massimamente monotono e noioso. Pertanto, il mercato non aveva nulla su cui reagire, il che sembrava del tutto logico. Tuttavia, c'è stata molto poca logica nei movimenti della coppia questa settimana. Lunedì e martedì sono stati mostrati movimenti così forti che sembrava che la riunione della BCE fosse avvenuta il lunedì e non il giovedì. In altre parole, il mercato ha ritenuto che gli indici di attività economica fossero molto più importanti della riunione della BCE e dei dati sul PIL degli Stati Uniti.
La situazione tecnica del giorno precedente, ovviamente, non è cambiata. Come potrebbe cambiare, se praticamente non ci sono stati movimenti? Il prezzo si trova nuovamente al di sotto della media mobile, ma ciò non gli impedisce di riprendere la crescita oggi e di formare un terzo movimento correttivo. Il fatto che non abbiamo visto ulteriori ribassi dopo i forti dati economici d'oltreoceano potrebbe indicare l'atteggiamento del mercato verso un nuovo movimento correttivo.
Tuttavia, vogliamo sottolineare che l'area attuale in cui si trova la coppia è piuttosto pericolosa per i trader. Qui si stanno formando segnali sia per acquistare che per vendere. La coppia dovrebbe già iniziare a scendere, ma potrebbe ancora subire una piccola correzione. Sul timeframe giornaliero, il prezzo "balla" intorno al livello importante di 1,0609 e alla linea critica. Sul timeframe a 4 ore, attraversa la media mobile. Tutto ciò confonde i trader.
La BCE non ha suscitato alcuna emozione nei mercati.
In realtà, non c'era nessuna suspense riguardo alla riunione della Banca Centrale Europea. Gli operatori di mercato erano al 100% certi che il tasso chiave non sarebbe stato modificato, il che significa che nemmeno gli altri due tassi sarebbero cambiati. Da Christine Lagarde, che è già intervenuta due volte questa settimana, non ci si poteva aspettare dichiarazioni forti. Cosa avrebbe potuto dire Lagarde? "Stiamo iniziando a stringere la politica monetaria di nuovo!"? O "Stiamo iniziando a ridurre il tasso chiave!"? Né la prima opzione né la seconda avevano alcuna attinenza con la realtà.
Alla fine, Lagarde ha dichiarato che "la riduzione dei tassi non è stata discussa alla riunione" e che in futuro tutte le decisioni sui tassi saranno basate sulle informazioni disponibili. La BCE continuerà a monitorare attentamente i dati sul PIL, sull'inflazione e sull'inflazione core, valutando regolarmente l'impatto delle attuali misure monetarie sull'economia. In pratica, non abbiamo sentito nulla di nuovo, solo parole vuote. Tutto ciò che Lagarde ha dichiarato era già noto al mercato. E l'affermazione che la riduzione dei tassi non sia stata presa in considerazione suona come una beffa. Di quale allentamento si può parlare se l'inflazione supera l'obiettivo più del doppio?
Per quanto riguarda la reazione dei mercati, avremmo potuto trarre conclusioni sul modo in cui il mercato ha interpretato le informazioni ricevute. Tuttavia, la reazione è stata praticamente nulla, quindi anche qui non possiamo trarre alcuna conclusione. Riteniamo che il rafforzamento del dollaro continuerà nel medio termine, specialmente dopo l'ennesimo forte pacchetto di dati economici d'oltreoceano di ieri. Crediamo che la Fed abbia molto più probabilità e opportunità di alzare i tassi ancora una o due volte rispetto alla BCE. Forse il mercato non è ancora pronto per riprendere le vendite sulla coppia, potrebbe essere necessario un altro o addirittura due cicli di correzione, ma al momento non stiamo nemmeno considerando uno scenario con un nuovo trend al rialzo. Ci aspettiamo che il dollaro salga a 1,0200.
La volatilità media della coppia EUR/USD negli ultimi 5 giorni di trading fino al 27 ottobre è di 69 pip ed è considerata "media". Pertanto, ci aspettiamo un movimento della coppia tra i livelli di 1,0495 e 1,0633 venerdì. L'inversione dell'indicatore Heiken Ashi verso il basso indicherà una possibile ripresa del movimento al ribasso.
Livelli di supporto più vicini:
S1 – 1,0498
S2 – 1,0376
S3 – 1,0254
Livelli di resistenza più vicini:
R1 – 1,0620
R2 – 1,0742
R3 – 1,0864
Consigli di trading:
La coppia EUR/USD ha ripreso il movimento verso sud e si è stabilizzata al di sotto della media mobile. Pertanto, è possibile considerare nuove posizioni corte con target a 1,0498 e 1,0376 in caso di inversione dell'indicatore Heiken Ashi verso il basso. Le posizioni lunghe potrebbero essere considerate solo in caso di consolidamento del prezzo al di sopra della media mobile, con target a 1,0677 e 1,0742.
Vi raccomandiamo anche di dare un'occhiata a:
Previsioni e segnali di trading per EUR/USD del 27 ottobre. Rapporto COT. Analisi dettagliata del movimento della coppia e delle operazioni di trading.
Previsioni e segnali di trading per GBP/USD del 27 ottobre. Rapporto COT. Analisi dettagliata del movimento della coppia e delle operazioni di trading.
Spiegazioni per le illustrazioni:
Canali di regressione lineare: aiutano a determinare la tendenza attuale. Se entrambi puntano nella stessa direzione, significa che il trend è forte in questo momento.
Media mobile (impostazioni 20,0, smoothed): determina la tendenza a breve termine e la direzione in cui conviene fare trading ora.
Livelli di Murray: sono i livelli target per movimenti e correzioni.
Livelli di volatilità (linee rosse): il canale dei prezzi probabile in cui la coppia trascorrerà le prossime 24 ore, in base alle attuali misurazioni di volatilità.
Indicatore CCI: la sua entrata nella zona di ipervenduto (sotto -250) o nella zona di ipercomprato (sopra +250) indica che sta arrivando un'inversione di tendenza nella direzione opposta.
