Gli indici globali di attività economica degli Stati Uniti di S&P, spostati da giovedì a venerdì a causa del Giorno del Ringraziamento, sono diventati i principali dati economici e hanno mostrato una leggera diminuzione nel settore manifatturiero e un aumento nel settore dei servizi rispetto alle aspettative. La produzione è nuovamente scesa in territorio di contrazione a 49,4 da 50,0, mentre il settore dei servizi è salito appena sopra 50 a 50,8 da 50,6. Dato che i servizi costituiscono circa il 90% dell'attività economica degli Stati Uniti, questi sono dati più importanti, ma le conclusioni definitive devono essere rimandate alla pubblicazione dell'ISM giovedì e venerdì. I primi dati sulle vendite al dettaglio durante la stagione festiva sono stati positivi, con alcuni grandi negozi online che hanno riportato una crescita delle vendite di circa il 6% rispetto all'anno precedente, anche se ovviamente in gran parte questa crescita è dovuta a prezzi più alti.
Il mercato delle materie prime mostra variazioni di direzione, il minerale di ferro continua a crescere in modo deciso, aggiungendo circa il 4% nell'ultima settimana, mentre il petrolio è stabile al momento a causa di alcune divergenze all'interno dell'OPEC+ riguardo alle quote dei paesi africani. L'OPEC+ si riunirà giovedì prossimo, e dopo l'incontro dovrebbe verificarsi qualche movimento.
Anche il dollaro appare debole all'inizio della settimana: e al momento è il principale rischio per i mercati. Se i dati in arrivo saranno altrettanto deludenti, è probabile che gli investitori continueranno a rivedere le prospettive del dollaro verso il ribasso. Gli indici azionari europei sono in territorio negativo lunedì, e i rendimenti globali stanno diminuendo.
EUR/USD
L'indice IFO, che valuta il clima economico tedesco, ha mostrato una leggera crescita in tutte e tre le componenti, il che fa sperare che almeno l'economia non stia declinando così rapidamente come prima. Anche se, in ogni caso, rispetto ai massimi dati nel 2021, siamo molto lontani, e la dinamica degli ultimi 4 anni, come si può vedere dal grafico, è negativa.
Il PIL della Germania per il terzo trimestre è risultato invariato rispetto alla stima preliminare, con una diminuzione dello 0,1%, che non è ancora una recessione, ma è molto vicina. La presidente della BCE, Lagarde, ha confermato la posizione attuale del Consiglio direttivo di osservazione e attesa, notando che "abbiamo già fatto molto" e che "considerando la quantità di misure che abbiamo utilizzato, dobbiamo monitorare molto attentamente aspetti della vita come i salari, i profitti, gli eventi fiscali e geopolitici, e ovviamente come queste misure influenzano la nostra economia, per decidere per quanto tempo mantenere i tassi di interessi". In altre parole, "non ho niente da aggiungere a quanto detto in precedenza".
Giovedì sarà pubblicato l'indice dell'inflazione dell'Eurozona, con aspettative di un calo sia dell'inflazione complessiva che quella core.
In assenza di nuovi dati dalla CFTC, ci concentriamo principalmente sulla dinamica dei mercati obbligazionari e azionari, il prezzo di liquidazione è ancora al di sopra della media a lungo termine e tende al rialzo.
L'euro per ora non riesce a sviluppare un impulso rialzista e si sta consolidando appena al di sotto del massimo locale di 1,0966. Le possibilità di una crescita continua sembrano più consistenti della correzione, l'obiettivo più vicino è 1.1030/50, il supporto è 1.0910/20, con un calo verso il quale la possibilità di acquisto sembra giustificata. L'obiettivo a lungo termine è 1,1276, ma la sua realizzazione nel breve termine è improbabile, poiché la crescita stagionale dei prezzi dell'energia in Europa aumenterà il deficit commerciale e metterà una forte pressione sull'euro.
GBP/USD
Il capo economista della Banca d'Inghilterra Hugh Pill ha rilasciato un'intervista al FT, il cui concetto è stato che la BoE non ha intenzione di cedere nella lotta contro l'inflazione, nonostante i segnali di indebolimento dell'economia britannica. Le pressioni inflazionistiche interne, come la crescita dei salari e l'inflazione dei servizi, rimangono "molto elevate", ha commentato Pill, aggiungendo una dichiarazione piuttosto strana affermando che "qualsiasi segno di rallentamento dell'attività economica non è causato dalla diminuzione della domanda, ma dalla mancanza di offerta". In altre parole, secondo Pill (e con alta probabilità secondo il Consiglio direttivo della Banca d'Inghilterra) la domanda rimane forte come prima, il che significa che la stretta monetaria potrebbe ancora continuare. Questo commento sostiene la sterlina e le consentirà di provare a sviluppare la crescita.
Nel complesso, l'economia del Regno Unito si è rivelata più resiliente del previsto e la recessione è stata evitata. Tuttavia, nel bilancio presentato al parlamento, il dipartimento del Tesoro ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione al 3,6% nel 2024 e all'1,8% nel 2025, prevedendo che l'economia crescerà ancora più lentamente nel periodo previsto e che il PIL reale aumenterà solo dello 0,5%.
In assenza di nuovi dati CFTC, il prezzo di liquidazione ha perso completamente slancio e non ha alcuna direzione.
La sterlina sta cercando di trasformare la crescita correttiva dopo il calo di luglio-settembre in un vero e proprio impulso rialzista, tuttavia questo movimento ha basi piuttosto dubbie dal punto di vista dei dati fondamentali e rappresenta perlopiù una reazione all'indebolimento delle prospettive del dollaro. La resistenza è rappresentata dal livello tecnico di 1,2718 (61% di espansione dal ribasso), e la sterlina potrebbe salire a questo livello nello sviluppo dell'attuale impulso, ma uno scenario più probabile sembra il consolidamento e il passaggio verso un range laterale.
