Secondo Eurasia Group, se l'Alleanza non annuncerà un ulteriore taglio alla produzione di 1 milione di barili al giorno alla riunione del 30 novembre, i prezzi del petrolio crolleranno a 70$ al barile. JP Morgan e Commezbank condividono un'opinione simile. Circa la metà degli esperti intervistati da Bloomberg prevede che l'OPEC+ annuncerà nuovi tagli alla produzione. La maggior parte di loro ritiene che gli obblighi riguarderanno l'intero cartello, non solo l'Arabia Saudita e la Russia.
Un netto cambiamento rispetto alle aspettative per la riunione del 26 novembre, che è stata rinviata. Secondo alcune indiscrezioni, ciò sarebbe dovuto al fatto che Riyadh doveva raggiungere un accordo con i rappresentanti dell'Africa sulla riduzione delle quote. Ora, quattro fonti Reuters riferiscono che ci è riuscito. Prima del 26 novembre, nessun esperto intervistato da Bloomberg si aspettava che l'OPEC+ potrebbe avanzare nuove proposte per ridurre la produzione. A questo non ci hanno pensato nemmeno gli hedge fund, che nella settimana del 21 novembre hanno ridotto gli short lordi su Brent e WTI ai minimi degli ultimi 7 mesi. Le posizioni corte nette sono state ridotte al minimo dalla fine di giugno.
Dinamica delle posizioni speculative sul petrolio
Il sentimento ribassista nel mercato del petrolio è guidato dall'aumento dell'attività da parte dei produttori statunitensi e di altri produttori non OPEC+, nonché da una crescita della domanda globale più lenta rispetto a quanto previsto in precedenza. L'AIE prevede che gli investitori dovranno affrontare un surplus nel mercato petrolifero all'inizio del 2024, il che esercita pressione sui prezzi. In una situazione del genere, i tori del Brent possono solo sperare nella capacità dell'Alleanza di tirare fuori l'oro nero dal pantano in cui si trova. La speranza, si sa, è l'ultima a morire.
In realtà, non esagererei così tanto. Secondo le previsioni delle principali banche intervistate da Reuters, tra cui Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS, Barclays, JP Morgan, HSBC, BofA Global Research e Deutsche Bank, l'economia mondiale dovrebbe espandersi del 2,6% nel 2024. Si tratta di un dato leggermente inferiore alla crescita del 2,9% prevista quest'anno, ma pur sempre una cifra piuttosto decente. Inoltre, gli intervistati si aspettano un atterraggio morbido non solo negli Stati Uniti, ma anche nell'Eurozona e in Gran Bretagna, il che, unito all'accelerazione del PIL cinese, è una buona notizia per il petrolio. Nel caso in cui qualcosa vada storto, la Federal Reserve ha sempre la possibilità di intervenire con stimoli monetari.
Dal punto di vista tecnico, sul grafico giornaliero del Brent, la rottura del valore equo a 80,9$ e del livello di pivot a 81,45$ attiverà il pattern Testa e Spalle invertite e diventerà la base per la formazione di posizioni long. Ha senso vendere la varietà del Mare del Nord solo in caso di un calo del prezzo al di sotto di 79$.