All'inizio della sessione di negoziazione europea il dollaro si è indebolito in modo piuttosto netto nei confronti della sterlina britannica. Come riportato dall'Ufficio nazionale di statistica (ONS) del Regno Unito, la disoccupazione nel paese è scesa al 3,8% (per i tre mesi da ottobre a dicembre 2023) rispetto al 4,2% del periodo precedente (con una previsione del 4,0%). Nonostante l'aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione di 14,1 mila a gennaio rispetto a un aumento di 5,5 mila a dicembre, la sterlina si è notevolmente rafforzata subito dopo la pubblicazione del rapporto dell'ONS.
Altri dati del rapporto hanno contribuito a sostenere il rafforzamento della sterlina e hanno mostrato che a dicembre i salari medi (escludendo i bonus) sono aumentati del 6,2% (con una previsione del +6,0%), e del 5,8% tenendo conto dei bonus (con una previsione del +5,6%).
L'aumento dei salari è un indicatore anticipatore che indica la crescita dell'inflazione al consumo nel breve termine e questo, a sua volta, continuerà a esercitare pressione sulla Banca d'Inghilterra nel prendere decisione sulla possibilità di ulteriori aumenti dei tassi o di mantenerli a livelli elevati per un periodo più prolungato.
Come ha mostrato un recente sondaggio condotto dalla società YouGov, le aspettative di inflazione dei cittadini britannici per l'anno in corso sono salite a un massimo di due mesi al 3,9% a gennaio, rispetto al 3,5% di dicembre. Le aspettative della popolazione per l'inflazione nei prossimi cinque-dieci anni sono aumentate al 3,6% da un 3,4% di dicembre, raggiungendo il livello più alto dal 2023.
Ricordiamo che al termine della riunione del 1 febbraio, la Banca d'Inghilterra ha annunciato il mantenimento del tasso di interesse al 5,25%. Nella dichiarazione correlata si è affermato che "servono altre conferme che l'indice dei prezzi al consumo scenderà al 2% e si manterrà a quel livello prima che vengano ridotti i tassi".
L'aumento dei salari e il calo della disoccupazione nel Regno Unito non contribuiranno in alcun modo a ridurre l'inflazione nel paese, il che significa che la Banca d'Inghilterra, come risulta dalla sua dichiarazione politica, continuerà a mantenere il tasso di interesse a livelli elevati, e questo è un forte fattore fondamentale a favore del rafforzamento della sterlina. Nel contempo, si prevede che la Banca d'Inghilterra sarà tra le ultime a tornare alla politica di riduzione del costo del prestito.
Dal punto di vista tecnico, al di sotto del livello di resistenza chiave di 1,2735, la coppia GBP/USD viene scambiata nella zona di mercato ribassista a lungo termine.
Tuttavia, per tornare al mercato orso a medio termine, il prezzo deve superare la zona al di sotto del livello chiave di supporto a 1,2515. Quindi, al momento, la coppia GBP/USD si trova approssimativamente a metà strada tra i livelli di 1,2735 e 1,2515. Le mancano chiaramente i driver per un movimento più deciso in una direzione o nell'altra. Forse oggi li otterrà con la pubblicazione dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti alle 13:30 (GMT).
