La ripresa della crescita del prezzo dell'oro ha scatenato un'asta di generosità senza precedenti da parte delle principali banche, che stanno aumentando le loro previsioni per la coppia XAU/USD. Finora, la valutazione più ottimistica è considerata quella della Bank of America, che vede il prezzo dell'oro a 2400,00$ l'oncia alla fine del 2024. La nuova previsione di Citi sui 3000,00$ fa sobbalzare l'immaginazione. Anche se, secondo la società, questa previsione non è lo scenario di base.
Affinché questa previsione si realizzi, devono verificarsi due eventi. Il primo è una recessione globale, che costringerebbe la Federal Reserve ad abbassare il tasso sui fondi federali non al 3% entro il 2024-2025, come attualmente previsto, ma all'1%. Di conseguenza, gli asset dei fondi del mercato monetario, basati sui costi elevati del finanziamento, inizieranno a diminuire. Il riversamento di capitali negli ETF sull'oro consentirà al metallo giallo di spiegare le ali.
Dinamiche degli asset e dei flussi di capitale nei fondi del mercato monetario
Il secondo evento in grado di spingere il prezzo dell'oro a 3000$ l'oncia è il raddoppio dell'acquisto da parte delle banche centrali. Nel 2024, le banche centrali mondiali hanno acquistato 1000 tonnellate, ovvero solo 45 tonnellate in meno rispetto al record stabilito un anno prima. Se la cifra aumenterà fino a 2000 tonnellate, questo elemento della domanda entrerà in concorrenza con il settore della gioielleria. Quest'ultimo rappresenta circa il 50% della domanda mondiale di oro.
A mio parere, entrambi gli eventi sono davvero poco probabili. Citi è d'accordo, prevedendo un prezzo medio dell'oro di 2150,00$ nella seconda metà del 2024.
Tuttavia, Goldman Sachs sostiene che rame, oro e petrolio saranno i principali beneficiari di un taglio del tasso sui fondi federali quest'anno. Il mercato a termine conta sulla sua diminuzione di 100 punti base, al 4,5%, il che avrà un impatto positivo sulla domanda grazie a condizioni finanziarie più favorevoli e all'accelerazione dell'economia statunitense.
Pertanto, le prospettive a medio termine per la coppia XAU/USD appaiono rialziste, ma al momento gli acquirenti si aspettano l'indebolimento del dollaro statunitense poiché le aspettative del mercato convergono con le previsioni del FOMC per il tasso sui fondi federali. Sia i derivati che la Fed segnalano che l'avvio dell'espansione monetaria avverrà a giugno, con una stima di 75-100 punti base.
Dinamica delle previsioni sul tasso della Fed
Se il verbale della riunione del FOMC di gennaio non spaventerà gli orsi dell'indice del dollaro, il suo ritiro continuerà, aumentando il vento favorevole per la coppia XAU/USD. L'unico ostacolo per l'oro è un eventuale ulteriore accelerazione dell'inflazione, ma questi dati saranno disponibili solo tra qualche settimana.
Dal punto di vista tecnico, sul grafico giornaliero dell'oro si è verificata l'attuazione del pattern "Tre indiani". Con il suo aiuto, si vede chiaramente l'esaurimento del movimento correttivo. Attualmente, il mercato sta tornando al trend "rialzista". Se il prezzo riuscirà a consolidarsi al di sopra delle medie mobili e del valore equo a 2022,00$, possiamo considerare gli acquisti in direzione di 2060,00$ e 2082,00$ l'oncia.
