Lo yen giapponese rimane bloccato in un canale laterale in coppia con il dollaro statunitense. Da un lato, nessuno vuole acquistare un costoso dollaro a 150 yen. Dall'altro lato, non ci sono particolari motivi per vendere il dollaro in coppia con lo yen e scommettere sul rafforzamento della valuta nazionale giapponese. I rapporti di oggi lo confermano ancora una volta.
Come emerge dai report, il dato chiave dell'attività manifatturiera del Giappone è sceso al livello più basso da oltre tre anni, inviando un segnale di avvertimento alla Banca del Giappone, che sta valutando un possibile abbandono della politica estremamente accomodante. Un'economia stagnante insieme all'aumento dei costi di prestito non rappresenta la soluzione ideale. L'indice dei manager degli acquisti di au Jibun Bank per l'attività nel settore manifatturiero è sceso a 47,2 punti a febbraio, il livello più basso da agosto 2020 e il nono mese consecutivo sotto la soglia dei 50 punti, indicante una contrazione dell'attività.
L'indice composito PMI di S&P Global è sceso a 50,3 punti grazie al mantenimento delle buone prestazioni nel settore dei servizi, che è sceso solo a 52,5 punti, rimanendo sopra il livello 50.
Nel rapporto si legge che i segnali di indebolimento nel settore manifatturiero sono emersi alla fine del 2023, quando l'economia è improvvisamente entrata in recessione a causa del rallentamento della domanda interna e delle deboli prospettive per la ripresa della domanda esterna. I dati odierni sono una prova diretta di ciò, senza dissipare la sensazione di stagnazione economica. Attualmente, ci sono molteplici fattori che ostacolano l'attività manifatturiera, rendendo difficile agli economisti trarre conclusioni su se il PIL continuerà a indebolirsi o mostrerà segni di crescita nel primo mese dell'anno.
I problemi legati alla produzione di automobili, l'impatto delle vacanze del Capodanno lunare cinese e le interruzioni del trasporto marittimo nel Mar Rosso sono le ragioni principali che potrebbero avere un impatto negativo sulla futura performance industriale del paese. Anche lo S&P Global segnala che una brusca contrazione dei nuovi ordini continuerà a influenzare negativamente l'attività manifatturiera.
Tuttavia, come ho sottolineato in precedenza, questi dati non hanno creato particolari preoccupazioni per lo yen giapponese, poiché i problemi nel settore manifatturiero sono stati compensati da una crescita nel settore dei servizi, anche se non così stabile.
Per quanto riguarda il quadro attuale della coppia USD/JPY, una leggera correzione dopo il rinnovo dei massimi settimanali potrebbe concludersi in qualsiasi momento. Per lo sviluppo del trend rialzista, è necessaria la rottura di 150.40, che rafforzerà la posizione degli acquirenti, aprendo la strada a 150.85. L'obiettivo più distante sarà la zona di 151.20. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che l'intervento della Banca centrale giapponese sul tasso dello yen alla soglia di 150 diventa sempre più evidente, e quanto più alto sarà il tasso di cambio USD/JPY, tanto più forti saranno gli interventi. In questo contesto, le speculazioni sul mercato riguardo a un cambiamento più rigido nella politica monetaria potrebbero riprendere slancio. Questo è il motivo principale per cui i trader non si affrettano a vendere lo yen e comprare il dollaro americano al livello attuale. Potremo parlare di un ritorno della pressione sullo strumento di trading solo dopo che il prezzo avrà superato il supporto più vicino di 150,00, il che spingerà il dollaro più in basso a 149,70 e 149,30.
