Mentre gli investitori continuano ad analizzare i dati sull'inflazione negli Stati Uniti pubblicati questa settimana, altre importanti pubblicazioni di eventi economici e indicatori passano in secondo piano.
Questa mattina, dall'Inghilterra sono arrivati dati macroeconomici positivi. Secondo questi dati, il PIL del Regno Unito è cresciuto dello +0,1% a febbraio, in linea con le previsioni. Altri dati dell'Ufficio nazionale di statistica (ONS) indicano una crescita dell'indice di attività commerciale nel settore dei servizi a febbraio (calcolato per gli ultimi 3 mesi) dello +0,2% rispetto allo 0% di gennaio. La produzione industriale e quella nel settore manifatturiero a febbraio sono aumentate rispettivamente del +1,1% e del +1,2%.
La Banca d'Inghilterra rileva crescenti aspettative per una maggiore domanda di mutui ipotecari nei prossimi tre mesi mentre il mercato immobiliare continua a riprendersi.
Ricordiamo che mercoledì il membro del consiglio di amministrazione della Banca d'Inghilterra, Megan Green, ha dichiarato che è prematuro parlare di una riduzione dei tassi di interesse. Secondo lei, le aspettative inflazionistiche più elevate hanno portato a un aumento dei salari e l'inflazione (soprattutto nel settore dei servizi), rimane a livelli troppo alti e molto superiori a quelli degli Stati Uniti.
Tuttavia, le recenti dichiarazioni moderatamente aggressive dei vertici della Banca d'Inghilterra e i dati macroeconomici moderatamente positivi del Regno Unito hanno avuto poco o nessun impatto sulla dinamica della coppia GBP/USD, che ha continuato a scendere a causa del forte rafforzamento del dollaro statunitense.
Con tutto ciò, secondo la stessa Megan Green, "i mercati si aspettano che la Banca d'Inghilterra riduca i tassi prima della Federal Reserve quest'anno, e di una percentuale maggiore".
Di conseguenza, si apre uno spazio ulteriore per ulteriori ribassi nella coppia GBP/USD.
Con la rottura (mercoledì) del livello chiave di supporto a 1.2570 (EMA200 sul grafico giornaliero), la coppia GBP/USD si è spostata nella zona del mercato ribassista a medio termine e continua a scendere nella zona del mercato ribassista a lungo termine, limitata dal livello di resistenza a 1.2730 (EMA200 sul grafico settimanale).
Gli indicatori tecnici RSI, OsMA e Stocastico sui grafici da H1 a settimanale sono a favore dei venditori, segnalando un vantaggio delle posizioni short.
Solo dopo che il prezzo sarà tornato nella zona sopra 1.2575, 1.2600 si potrà tornare a considerare posizioni long su GBP/USD. Nella situazione attuale, solo posizioni short, sia "sul mercato" che durante il ritracciamento ai livelli di resistenza di 1.2500, 1.2545 (EMA50 sul grafico settimanale), 1.2570.
Livelli di supporto: 1.2480, 1.2400, 1.2300
Livelli di resistenza: 1.2500, 1.2545, 1.2570, 1.2600, 1.2615, 1.2647.