La volatilità nel mercato dei metalli preziosi è aumentata, ma è emersa una nuova tendenza: il mercato dell'argento sta cominciando a sovraperformare l'oro. Secondo un rapporto degli analisti delle materie prime ANZ di lunedì, l'argento ha un grande potenziale, nonostante abbia raggiunto la resistenza a 29,90$ venerdì scorso. Nel frattempo, il mercato dell'oro ha iniziato la settimana con una fase di consolidamento dopo non essere riuscito a mantenere la crescita sopra i 2400$ l'oncia. Anche il rapporto oro/argento ha continuato a diminuire bruscamente, scendendo a 82 punti, il livello più basso dall'inizio di dicembre.
Nel rapporto si nota che entro la fine del 2024 l'oro sarà negoziato intorno ai 2500$ l'oncia, mentre l'argento supererà i 31$ l'oncia. E il rapporto oro-argento si normalizzerà a 80 entro la fine del 2024.
Peraltro, secondo il capo stratega delle materie prime Daniel Hynes e il suo team presso una banca australiana, stanno aumentando le previsioni dei prezzi dell'oro e dell'argento per il 2024 e il 2025 perché i fattori chiave del mercato – l'allentamento della politica monetaria e il deprezzamento del dollaro – non si sono ancora materializzati.
Le tensioni in Medio Oriente si sono allentate dopo che gli attacchi missilistici e di droni iraniani sono stati in gran parte intercettati dalle forze israeliane e statunitensi durante il fine settimana. E dato che i rischi geopolitici diminuiscono, la domanda di oro come bene rifugio diminuisce, mentre il sentiment del mercato sostiene l'attività economica globale, che aumenta la domanda industriale di argento. Poiché la domanda industriale aumenta invece l'offerta rimane limitata, è naturale che l'argento superi l'oro.
La crescita lenta dell'estrazione mineraria e l'alto fabbisogno industriale suggeriscono che l'offerta sia in ritardo rispetto alla domanda. Ciò manterrà il mercato in uno stato di deficit strutturale.
Oltretutto, il rapporto rileva che un'offerta insufficiente sul mercato lascia spazio per ulteriori prelievi dalle riserve onshore da parte dell'Associazione dei mercati dei metalli preziosi di Londra (LBMA) e delle borse. Riserve a terra a livelli minimi pluriennali insieme a un bilancio di mercato negativo garantiscono prezzi dell'argento più alti.