Non solo l'apparente divergenza nella direzione delle azioni future della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve ha letteralmente lanciato la moneta unica europea verso la parità col dollaro, ma ora le statistiche macroeconomiche la stanno esercitando ulteriore pressione. Ciò nonostante il fatto che la situazione della produzione industriale nell'area euro sembri in miglioramento. Ma innanzitutto è ancora in calo. In secondo luogo, il rallentamento del tasso di declino è più lento del previsto. Dopotutto era stato previsto che avrebbero rallentato dal -6,7% al -4,2%, ma in realtà dal -6,6% al -6,4%. Quindi anche una revisione dei risultati precedenti non ispira molto ottimismo. Mentre negli Stati Uniti la situazione è esattamente opposta. Il tasso di crescita delle vendite al dettaglio è accelerato dal 2,1% al 4,0%, con una previsione di crescita dall'1,5% al 2,5%. In generale, le dinamiche macroeconomiche favoriscono chiaramente la valuta americana.
E oggi difficilmente la situazione sarà diversa. La produzione industriale negli Stati Uniti, attualmente in calo del -0,2%, potrebbe segnare un aumento dello 0,6%. Cioè, la recessione sarà sostituita dalla crescita. Il che, naturalmente, contribuirà anche all'ulteriore indebolimento della moneta unica europea.
Nonostante gli evidenti segnali di ipervenduto dell'euro, la quotazione ha continuato a perdere valore. Di conseguenza, si tocca il livello di 1.0600, che indica uno stato d'animo ribassista prevalente tra gli speculatori.
Dal punto di vista dello strumento RSI H4, l'indicatore si sta muovendo nella zona critica di ipervenduto, che indica il surriscaldamento delle posizioni corte.
Per quanto riguarda l'indicatore Alligator H4, le linee mobili MA sono dirette verso il basso, che corrisponde alla direzione del ciclo discendente.
Aspettative e prospettive
Per un successivo aumento del volume delle posizioni corte, nonostante i segnali di ipervenduto, è necessaria la stabilizzazione dei prezzi al di sotto del livello di 1.0600. In questo caso è possibile uno spostamento verso il minimo locale del 2023. Altrimenti l'area al livello 1.0600 potrebbe fungere da supporto, il che porterà alla costruzione di un pullback.
L'analisi completa degli indicatori nel breve termine e nel periodo intraday indica un ciclo al ribasso.