Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le previsioni sull'economia russa, mentre la Banca Centrale della Federazione Russa segnala una forte domanda interna e la conseguente intenzione di mantenere il tasso di riferimento al 16%. Le entrate di bilancio crescono a passi da gigante, le esportazioni di petrolio via mare sta per raggiungere il livello più alto degli ultimi 11 mesi. Tutto questo crea un vento favorevole agli orsi della coppia USD/RUB, ma, sorprendentemente, il rublo sta scendendo non solo contro il dollaro USA, forte sul mercato Forex, ma anche contro l'euro. Un altro paradosso del mercato valutario internazionale? O è così che dovrebbe essere?
Nel primo trimestre, i ricavi del bilancio della Federazione Russa sono stati di 8,7 trilioni di rubli, o 94 miliardi di dollari, un aumento del 53,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi da petrolio e gas sono aumentati dell'80%, mentre i proventi non energetici sono cresciuti del 43%. Considerando la forte domanda interna, di cui parla la Banca centrale russa, l'economia della Federazione russa è saldamente in piedi. Ed è in grado di mantenere il tasso chiave al 16%. Molto probabilmente, la Banca centrale lo lascerà invariato durante la riunione del 26 aprile. Per la terza volta consecutiva.
Dinamica delle entrate del bilancio russo
In questo contesto, sembra logica la revisione al rialzo delle previsioni del FMI per il PIL della Russia nel 2024 dello 0,6 punti percentuali (al 3,2%), e nel 2025 dello 0,7 punti percentuali (all'1,8%). Un aumento simile l'organizzazione autorevole ha mostrato anche per l'economia americana per l'anno in corso, che, come vediamo, sta dimostrando una sorprendente resistenza alla restrizione monetaria della Federal Reserve. Forse anche il rublo dovrebbe essere più stabile?
Soprattutto, considerando che le esportazioni di petrolio russo via mare hanno raggiunto un massimo di 11 mesi. Secondo le stime del Ministero dell'Energia, le spedizioni di "oro nero" dalla Russia a marzo sono aumentate di quasi 400.000 barili al giorno, mentre le esportazioni di prodotti petroliferi sono diminuite del 50% a seguito degli attacchi di droni ucraini agli impianti di infrastruttura petrolifera russa.
Dinamica delle forniture petrolifere russe via mare
Mosca adatta flessibilmente la struttura delle spedizioni di petrolio e prodotti petroliferi al fine di adempiere agli impegni dell'OPEC di ridurre le esportazioni.
Pertanto, il calo del rublo rispetto alle principali valute mondiali, alla luce della forza dell'economia russa, dell'intenzione della Banca Centrale di mantenere il tasso di riferimento al 16%, dell'aumento delle entrate in valuta estera e dei ricavi del bilancio, sembra alquanto strana. A meno che non si considerino gli effetti posticipati delle elezioni. Allora, l'aumento delle quotazioni USD/RUB è stato frenato artificialmente, mentre ora i "tori" sono stati rilasciati in libertà.
L'indebolimento del rublo contribuisce ad aumentare le entrate di bilancio della Federazione Russa e quindi a rafforzare l'economia. Tuttavia, allo stesso tempo, il rally della coppia USD/RUB accelera l'inflazione a causa dell'aumento dei prezzi delle importazioni. Questo costringe la Banca centrale russa a mantenere il corso sulla stabilizzazione del tasso di riferimento, il che alla fine potrebbe rallentare l'economia russa.
Dal punto di vista tecnico, nel grafico giornaliero della coppia analizzata, c'è un tentativo dei "tori" di ripristinare il trend al rialzo. Un'ulteriore crescita al di sopra del massimo locale di 94,67 consentirà di aumentare le posizioni long esistenti sull'USD/RUB. Gli obiettivi iniziali per il movimento al rialzo sono i livelli pivot di 95,55 e 97,80.
