A quanto pare, gli investitori nel mercato azionario si sono aggrappati alla possibilità di acquistare azioni in seguito alle ultime dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, secondo cui la banca non considera l'opzione di aumentare i tassi di interesse nell'attuale ciclo economico. Per quanto riguarda la probabilità di una riduzione dei tassi, la delusione iniziale si è in qualche modo placata ed ha ormai perso la sua forza.
Le speranze che i tassi possano essere ridotti sono state rianimate da dati deboli sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, che sono diventati il motivo principale della ripresa della domanda di azioni societarie e dell'aumento degli indici azionari.
Il tasso del dollaro si è stabilizzato sui mercati dei cambi. L'indice del dollaro è rimasto sopra il livello dei 105.00 punti, poiché gli investitori continuano a valutare le prospettive della politica monetaria della Federal Reserve alla luce dei recenti commenti dei membri della banca centrale. Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha dichiarato il giorno prima che le decisioni sui tagli dei tassi si baseranno sui dati in arrivo, mentre il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha espresso fiducia che l'inflazione scenderà al 2% man mano che si materializzano tutti gli effetti dell'aumento dei tassi.
La scorsa settimana l'indice è sceso di circa l'1%, poiché la Fed ha mantenuto i tassi di interesse invariati e il presidente della banca centrale, Jerome Powell, ha escluso la possibilità di un ulteriore aumento per combattere un'inflazione persistentemente alta, confermando i piani generali del regolatore per un allentamento della politica monetaria, nonostante l'evidente ritardo nell'avvio di questo processo.
Secondo quanto sta accadendo nel mercato del debito pubblico in America, sembra che gli investitori stiano effettivamente rivalutando le loro opinioni. E là si registra una continua diminuzione del rendimento dei titoli di stato, il che indica un aumento delle aspettative che la Fed possa cogliere l'opportunità e tagliare il tasso di interesse di riferimento dello 0,25%, non appena i dati sull'inflazione mostreranno una diminuzione e scenderanno sotto il 3%.
Ma la realtà è tale che ciò può essere previsto solo dopo che i dati sull'inflazione al consumo inizieranno a mostrare una decelerazione nel suo tasso di crescita. Considerare un singolo peggioramento della situazione nel mercato del lavoro è sbagliato, serve una tendenza stabile. Ecco perché, a mio parere, dopo un indebolimento del tasso del dollaro, una diminuzione del rendimento dei treasury e una ripresa della domanda di azioni societarie, si potrebbe osservare un'inversione di tendenza, che potrebbe iniziare a realizzarsi nell'immediato futuro.
Cosa possiamo aspettarci oggi sui mercati?
Credo che fino alla pubblicazione dei dati sull'inflazione la prossima settimana, sia negli Stati Uniti che in Europa, possiamo aspettarci un indebolimento della tendenza alla diminuzione del tasso del dollaro e del rendimento dei titoli del Tesoro, nonché della domanda di azioni societarie.
Previsione del giorno:
GBP/USD
La coppia viene scambiata sopra il livello di 1.2530 in vista della riunione sulla politica monetaria della Banca d'Inghilterra. Il superamento di questo livello potrebbe portare ad un calo della coppia fino a 1.2470.
AUD/USD
La coppia è scesa sotto il livello di 0,6600, il che potrebbe vederla estendere il suo calo verso 0,6465 se il sentimento generale del mercato riguardo alla prospettiva dei tagli dei tassi di interesse della Fed dovesse peggiorare.
