Nella prima metà della giornata di trading di venerdì si osserva un quadro di negoziazione piuttosto lento. Gli investitori preferiscono non aprire grandi operazioni in vista della pubblicazione (la prossima settimana) di nuovi dati sull'inflazione negli Stati Uniti.
Secondo le stime preliminari, si prevede una stabilizzazione dell'inflazione nel settore industriale ad aprile e un rallentamento dello 0,1% dell'inflazione al consumo. Nel contempo, l'inflazione annuale negli Stati Uniti continua a crescere. Dall'inizio di quest'anno, l'inflazione al consumo annuale ha nuovamente accelerato (+3,1% a gennaio, +3,2% a febbraio, +3,5% a marzo), alimentando le voci sul fatto che la Fed non ridurrà il tasso di interesse nei prossimi mesi. Alcuni economisti ritengono che la Fed potrebbe addirittura posticipare l'inizio del ciclo di allentamento della politica monetaria all'anno prossimo. Questo è un forte fattore fondamentale a favore del dollaro. Un dollaro forte diventa uno strumento più attraente per gli investitori a lungo termine e strateghi che preferiscono un profitto anche se modesto, ma stabile.
Il rallentamento dell'inflazione, invece, potrebbe spingere i funzionari della Fed a iniziare il processo di allentamento della politica monetaria a settembre, secondo gli economisti.
Intanto, il dollaro è sotto pressione a breve termine dopo la pubblicazione giovedì dei dati settimanali sul mercato del lavoro americano: nella settimana in questione, il numero di nuove richieste di sussidi di disoccupazione è aumentato da 209,0 migliaia a 231,0 migliaia (contro una previsione di 210,0 migliaia), e le richieste ripetute (nella settimana del 26 aprile) sono aumentate da 1,768 milioni a 1,785 milioni.
Tuttavia, nonostante l'attuale calo, il dollaro americano si prepara a una nuova ondata di rafforzamento, mentre il mercato e i dirigenti della Fed "si concentrano sempre più sulle tendenze inflazionistiche".
Durante la sessione di trading americana di oggi, i partecipanti al mercato esamineranno i dati preliminari sull'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan (si prevede una riduzione dell'indice da 77,2 a 76,0), nonché i dati sulla situazione di bilancio di aprile (si prevede un surplus di bilancio di 244,5 miliardi di dollari) e seguiranno le dichiarazioni dei rappresentanti della direzione della Fed, che potrebbero segnalare sia a favore del mantenimento dei parametri attuali della politica monetaria, sia a favore del suo allentamento a settembre o più avanti quest'anno.
Tra gli altri eventi interessanti che potrebbero causare un aumento della volatilità sul mercato, è importante notare la pubblicazione (alle 12:30 GMT) dei dati sul mercato del lavoro canadese: si prevede un aumento della disoccupazione nel paese dal 6,1% al 6,2%, il che potrebbe avere un impatto negativo sulle quotazioni del dollaro canadese (tuttavia, è importante considerare anche altri articoli del rapporto dell'Ufficio di Statistica del Canada). In ogni caso, si prevede un aumento della volatilità delle quotazioni del CAD e della coppia USD/CAD in questo periodo di tempo.
Nel contesto attuale del cambio USD/CAD, le posizioni long rimangono preferibili dato che la coppia si trova in una zona di mercato rialzista e dalla direzione della Banca del Canada provengono le dichiarazioni accomodanti. Ad esempio, la scorsa settimana, il governatore della Banca del Canada, Tiff Macklem, ha dichiarato che nel paese si osserva un rallentamento dell'inflazione, il che crea le premesse per un passaggio della Banca del Canada a una politica monetaria più morbida: a marzo, l'indice annuale dei prezzi al consumo CPI si trovava al +2,9% (contro il +2,8%, +2,9%, +3,4% precedenti).
Gli economisti prevedono che i dirigenti della Banca del Canada inizieranno ad allentare la politica monetaria già nella riunione del 5 giugno, e che nel corso dell'anno il tasso di interesse verrà ridotto dello 0,60% dall'attuale 5,00%. Se la Fed manterrà elevato il livello dei suoi tassi di interesse per un periodo più prolungato, la crescente divergenza nelle curve condizionali, che riflettono il livello dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Canada, dovrebbe favorire la crescita della coppia USD/CAD.
