Dopo la stagnazione durata tutto lunedì, il dollaro ha ripreso a perdere terreno. Tutto è iniziato fin dall'apertura della sessione di negoziazione asiatica di oggi. Molto probabilmente ciò è dovuto ai prossimi discorsi dei rappresentanti della Federal Reserve. Ce ne saranno molti oggi. E data la natura del movimento, il mercato si aspetta una retorica più aggressiva. Cioè dichiarazioni regolari sul tema secondo cui i tassi di interesse saranno ovviamente ridotti, ma ovviamente non ora. Da ciò segue la semplice conclusione che dovremmo attendere l'inizio dell'allentamento della politica monetaria non prima dell'autunno di quest'anno. Anche se molte cose indicano che molto probabilmente ciò accadrà anche più tardi. Forse anche l'anno prossimo. Quindi alla fine il dollaro inizierà a rafforzarsi. Oggi non ha senso considerare altri fattori, dato che il calendario macroeconomico è praticamente vuoto.
La coppia EUR/USD ha completato il processo di costruzione di una correzione vicino al livello di supporto di 1.0800. Di conseguenza, il volume delle posizioni corte è diminuito e sul mercato è emerso un graduale processo di recupero del tasso di cambio dell'euro.
Dal punto di vista dello strumento RSI H4, si osserva un movimento dell'indicatore nell'area 50/70, che indica un aumento del volume delle posizioni lunghe sull'euro.
Per quanto riguarda l'indicatore Alligator H4, le linee mobili MA sono dirette verso l'alto, indicando un ciclo ascendente.
Aspettative e prospettive
Per la successiva crescita del volume delle posizioni lunghe è necessaria la stabilizzazione dei prezzi al di sopra del livello di 1.0900, che recentemente ha svolto il ruolo di resistenza. In questo scenario, il tasso di cambio dell'euro potrebbe rafforzarsi fino al livello di 1.1000.
Come scenario alternativo, si considera l'ampiezza del movimento dei prezzi tra il livello di 1.0800\1.0900.
L'analisi completa degli indicatori nel breve termine e nei periodi intraday indica il processo di ripresa del tasso di cambio dell'euro.
