La Federal Reserve, come previsto, ha lasciato invariati i tassi di interesse. Tuttavia, anche prima dell'annuncio dei risultati della riunione del Federal Open Market Committee, il dollaro ha iniziato a perdere attivamente la sua posizione, a causa dei dati sull'inflazione, che è scesa dal 3,4% al 3,3%. Ma si aspettavano che l'inflazione rimanesse invariata. Anche Jerome Powell, durante la sua conferenza stampa, ha notato il miglioramento della dinamica dell'inflazione, aggiungendo però che la decisione di ridurre i tassi di interesse verrà presa quando l'inflazione rallenterà fino al livello obiettivo del 2,0%. Tenendo conto di tutto ciò, il sentiment degli investitori è cambiato radicalmente e le quotazioni dei tassi di interesse sono scese, poiché il mercato è ora in attesa di una riduzione del tasso di rifinanziamento. E già quest'anno. Questo è ciò che ha causato il notevole indebolimento della valuta americana.
Tuttavia, ciò non significa che il dollaro diventerà sempre più conveniente. Dopotutto, i tassi di interesse negli Stati Uniti sono ancora significativamente più alti che in Europa. Ciò di per sé eserciterà una pressione costante sul mercato e contribuirà al rafforzamento a lungo termine della valuta americana. Inoltre, anche la situazione dell'economia europea non è incoraggiante. Ad esempio, i dati odierni sulla produzione industriale nell'area dell'euro dovrebbero mostrare un'accelerazione del tasso di declino dal -1,0% al -2,6%. Quindi il dollaro potrebbe già rafforzare un po' la sua posizione oggi.
Durante la crescita speculativa, la coppia valutaria EUR/USD è balzata sopra il livello di 1.0800, che indicava il completamento del ciclo di ribasso giorni prima.
Dal punto di vista dello strumento RSI H4, c'è un movimento dell'indicatore nella sua area superiore 50/70, che indica un sentimento rialzista prevalente tra i partecipanti al mercato.
Per quanto riguarda l'indicatore Alligator H4, le linee mobili MA hanno cambiato direzione dal basso verso l'alto.
Aspettative e prospettive
Data l'entità delle variazioni di prezzo, le posizioni long si sono surriscaldate, portando a un leggero pullback rispetto al recente slancio. Di conseguenza, la stabilizzazione del prezzo al di sopra del livello di 1.0800 potrebbe indicare un successivo aumento del tasso di cambio dell'euro verso 1.0900. Tuttavia, se alla fine della settimana la quotazione chiude al di sotto del livello di 1.0800, in questo caso non si può escludere un aggiornamento del minimo locale della settimana.
Un'analisi completa degli indicatori nel breve termine indica un pullback, mentre nel periodo intraday c'è una tendenza al rialzo.
