La decisione prevista di Joe Biden, annunciata domenica, di ritirarsi dalla corsa presidenziale è attualmente valutata dai partecipanti al mercato come avente un impatto nullo sulla dinamica dei prezzi degli asset. Le prospettive di un inizio di riduzione dei tassi da parte della Fed rimangono al centro dell'attenzione.
Dopo il recente dibattito tra Trump e Biden, è apparso chiaro che la salute di quest'ultimo non gli consente di competere per la presidenza. Già allora, i grandi operatori di mercato hanno iniziato a puntare sull'ex presidente, valutando le prospettive di mercato dal punto di vista del suo programma economico. Tuttavia, rimane ancora la possibilità di una sorpresa da parte del Partito Democratico alla fine della convention, che si terrà nel prossimo futuro e in cui verrà scelto un nuovo candidato. Pertanto, è ancora troppo presto per parlare di una vittoria incondizionata del candidato repubblicano, il che introduce un certo grado di incertezza.
Di fatto, gli investitori hanno ignorato queste notizie, almeno nelle negoziazioni in Asia. Probabilmente la stessa reazione si vedrà in Europa e negli Stati Uniti, a giudicare dai movimenti dei futures sugli indici azionari principali, nonché dal mercato valutario e delle materie prime. I partecipanti al mercato saranno maggiormente preoccupati dai dati economici statunitensi attesi per la pubblicazione questa settimana, che potrebbero aiutare o meno a comprendere le prospettive della politica monetaria della Fed.
Perché continuo a insistere su questo argomento, che ha stancato tutti, ma rimane determinante nei mercati?
Il fatto è che i giocatori di mercato capiscono perfettamente che, nella situazione di estrema incertezza attuale, i dati statistici dagli Stati Uniti semplicemente non permettono alla Fed di iniziare realmente a ridurre i tassi di interesse, a meno che non venga presa una decisione politica. Sono interessati ai possibili movimenti locali in base a importanti indicatori economici. Ecco perché il mercato inizia a reagire energicamente solo ai dati statistici specifici - sulla disoccupazione e sull'inflazione. Osservando tutto ciò che accade, sembra che altri indicatori, significativi in altre circostanze, semplicemente non li interessino.
Questa settimana attireranno sicuramente l'attenzione i dati sull'indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE). Sì, verranno pubblicati anche i dati del PIL, degli ordini di beni durevoli, delle richieste di sussidio di disoccupazione e una serie di indicatori produttivi, ma comunque i riflettori saranno puntati sui dati del PCE, poiché eventuali fluttuazioni di questo indicatore potrebbero fornire basi per operazioni speculative a breve termine e niente di più.
Per quanto riguarda la possibile dinamica dei mercati oggi, credo che difficilmente ci si debba aspettare movimenti di rottura. Se i dati del PCE non mostrano una diminuzione significativa, non ci si deve aspettare un calo notevole del dollaro nel mercato Forex, e le aspettative speculative di due riduzioni dei tassi della Fed entro la fine dell'anno si attenueranno nuovamente fino alla pubblicazione dei nuovi dati sul mercato del lavoro e sull'inflazione.
Previsioni del giorno:
EUR/USD
L'incertezza del risultato della corsa presidenziale in America, nonché l'attesa della pubblicazione dei dati del PCE questa settimana potrebbero sostenere il corso del dollaro. Una diminuzione della coppia sotto il livello di 1.0875 potrebbe portarla a un calo fino a 1.0810.
USD/CAD
La decisione della Banca del Canada di ridurre i tassi di interesse questa settimana, nonché un possibile rafforzamento delle posizioni del dollaro USA, potrebbero portare la coppia a crescere fino a 1.3825 dopo aver superato il livello di 1.3750.
