Sullo sfondo del rallentamento del tasso di crescita dei prezzi al consumo negli Stati Uniti dal 3,0% al 2,9%, il dollaro è sceso a valori quasi minimi dall'inizio dell'anno. Poiché i dati sull'inflazione indicano chiaramente l'inevitabilità di una riduzione dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve già a settembre. Un altro fattore di indebolimento del dollaro è stata l'inflazione nel Regno Unito, che è aumentata dal 2,0% al 2,2%, il che potrebbe indurre la Banca d'Inghilterra a fare una piccola pausa nel processo di allentamento della politica monetaria. Tuttavia, il potenziale di ulteriore indebolimento della valuta americana sarà limitato dai dati catastrofici provenienti dalla zona euro, dove il tasso di declino della produzione industriale è accelerato dal -3,3% al -3,9%, mentre ci si aspettava una crescita dello 0,6% su base annua.
Oggi, almeno durante la sessione di trading europea, il dollaro potrebbe recuperare parte delle perdite di ieri grazie ai dati sulla produzione industriale nel Regno Unito, dove si prevede un calo dell'1,8% rispetto a una crescita precedente dello 0,4%. Tuttavia, con l'apertura della sessione di trading americana, il dollaro sarà nuovamente sotto pressione. Si prevede che le vendite al dettaglio negli Stati Uniti rallentino dal 2,3% all'1,8%, mentre i tassi di crescita della produzione industriale potrebbero rallentare dall'1,6% all'1,1%. Pertanto, il dollaro potrebbe raggiungere nuovi minimi dall'inizio dell'anno entro la fine della giornata di trading.
La coppia valutaria EUR/USD durante un rally speculativo ha raggiunto localmente il limite superiore del livello psicologico di 1,0950/1,1000/1,1050. Questo movimento ha portato alla continuazione del trend rialzista, tuttavia, ci sono alcuni aspetti tecnici da considerare. Per un ulteriore aumento del volume delle posizioni lunghe, che potrebbe indicare la costruzione di un trend rialzista, è necessaria una stabilizzazione del prezzo sopra il livello di 1,1050. Invece, vicino a questo livello, si è verificata una significativa riduzione del volume delle posizioni lunghe, che ha portato a un rimbalzo del prezzo. Finché quest'area psicologica manterrà la sua forza, i compratori dell'euro saranno limitati nei movimenti, il che potrebbe portare a un ritracciamento o a una stagnazione all'interno dell'intervallo di 1,0950/1,1050.
La coppia valutaria GBP/USD presenta una situazione diversa. Il ciclo discendente è stato interrotto intorno al livello di 1,2700, dando inizio a un processo di recupero delle posizioni lunghe. Questo movimento ha portato a un rafforzamento della sterlina britannica di quasi 200 punti. Tuttavia, intorno al livello di 1,2870, il volume delle posizioni lunghe è diminuito, causando un ritracciamento. In questa situazione, per i compratori è importante mantenere la quotazione sopra il livello di 1,2800, anche considerando il ritracciamento in corso. Se ciò sarà possibile, non è escluso un nuovo impulso di crescita. In caso contrario, il volume delle posizioni corte sulla sterlina britannica continuerà ad aumentare.
