Il dollaro americano rimane sotto forte pressione dopo la decisione della Federal Reserve di ridurre i tassi d'interesse di 0,50 punti percentuali in una sola volta. Tuttavia, nel mercato Forex, questa non è l'unica difficoltà per la valuta statunitense.
Come previsto, la riduzione senza precedenti dei tassi della Fed ha generato un'elevata volatilità sui mercati, poiché i dati economici che continuano a essere pubblicati non supportano in modo univoco un allentamento monetario aggressivo nei prossimi mesi.
Ad esempio, giovedì, l'indice di attività manifatturiera della Fed di Filadelfia ha registrato un forte balzo a 1,7 punti a settembre, rispetto al calo di 7 punti di agosto e a una previsione di -0,8 punti. Inoltre, l'indice dei principali indicatori economici (LEI), sebbene ancora negativo, è migliorato, passando da -0,6% a -0,2% in agosto. Le vendite di case esistenti sono diminuite a 3,86 milioni contro una previsione di 3,92 milioni, ma il dato precedente è stato rivisto al rialzo a 3,96 milioni. Questi valori, sebbene ai livelli più bassi degli ultimi cinque anni, restano comunque accettabili.
I dati economici mostrano chiaramente una mancanza di una direzione chiara, indicando la fragilità dell'economia, che potrebbe crollare in qualsiasi momento.
Ma torniamo al dollaro. Da un lato, è comprensibile perché il dollaro non sia crollato nonostante la riduzione dei tassi: gli investitori avevano già scontato la decisione della Fed nelle settimane precedenti. Inoltre, la posizione poco chiara di Jerome Powell riguardo alla possibilità di ulteriori riduzioni dei tassi ha avuto il suo impatto.
Ma perché allora il dollaro rimane sotto pressione e potrebbe continuare a indebolirsi?
È probabile che la "colpa" sia delle altre banche centrali, le cui valute sono scambiate contro il dollaro sul mercato Forex. Il taglio della Fed può essere compensato solo da una riduzione ancora più significativa dei tassi da parte di altre banche centrali, come la BCE o la Bank of Canada, che tuttavia non sembrano avere fretta di seguire l'esempio degli Stati Uniti. Alcune, come la Bank of Japan o la Bank of England, potrebbero mantenere i tassi invariati per un periodo più lungo, favorendo l'aumento delle loro valute rispetto al dollaro. In altre parole, riducendo il tasso dello 0,50%, la Fed ha messo il dollaro in una posizione di debolezza.
Questo significa che il dollaro ha maggiori probabilità di indebolirsi ulteriormente contro le principali valute nel prossimo futuro, con una pressione aggiuntiva data dal calo dei rendimenti dei Treasury, che si è intensificato dopo la decisione della Fed.
Cosa aspettarsi oggi sui mercati?
Si prevede che il graduale indebolimento del dollaro continui, così come l'aumento dei prezzi dell'oro e del petrolio.
Previsioni del giorno:
EUR/JPY
La coppia cerca di continuare il suo movimento rialzista, superando il livello di resistenza di 160,00 grazie all'indebolimento dello yen e alla crescita dell'euro rispetto al dollaro USA. Se la coppia si stabilizza sopra questo livello, potrebbe salire fino a 162,70.
Petrolio WTI
Il prezzo del petrolio greggio WTI sta scambiando sopra il livello di 71,55. Se riuscirà a mantenersi sopra questa soglia, la crescente crisi in Medio Oriente potrebbe spingere il prezzo fino a 74,35.
