Il mercato sembra essersi bloccato, e non è tanto la mancanza di dati macroeconomici, quanto l'anticipazione della pubblicazione di domani dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti. Dopotutto, alcuni dati sono stati pubblicati. In particolare i dati sulle riserve di greggio dell'American Petroleum Institute. A proposito, ci hanno sorpreso molto, mostrando un aumento delle riserve fino a 10,9 milioni di barili. Ma questi dati non hanno mai un impatto serio sul mercato, poiché precedono solo la pubblicazione di dati simili da parte del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, che già hanno un peso molto maggiore. Tuttavia, un aumento così forte ha già comportato un aggiustamento delle previsioni rispetto ai dati odierni. Gli investitori ora si aspettano che le riserve aumentino di 1,9 milioni di barili.
Tuttavia, il dollaro stesso, ovviamente, attenderà la pubblicazione dei dati sull'inflazione. Però, escono solo domani. Secondo le previsioni, il tasso di crescita dei prezzi al consumo dovrebbe rallentare dal 2,5% al 2,3%. Dato che il dollaro è chiaramente ipercomprato, un rallentamento dell'inflazione potrebbe essere un'ottima ragione per una seria correzione. Ma nessuno intende correre rischi in anticipo, dato che le statistiche americane ultimamente riservano troppe sorprese.
