Con l'inizio del nuovo anno, il dibattito sulla parità nella coppia EUR/USD si è riacceso con vigore. Molti analisti ritengono possibile questo scenario, mentre i loro oppositori rimangono scettici su un tale sviluppo. Tuttavia, nella dinamica del tandem chiave emergono sempre più segnali che potrebbero portare alla realizzazione di questo scenario.
Secondo alcuni analisti, la coppia EUR/USD si sta avvicinando alla parità, ma un cambiamento nell'attuale situazione potrebbe invertire la tendenza. Non è escluso che la moneta unica riesca a recuperare terreno, rendendo inutile il dibattito sulla parità. Al momento, però, l'euro mostra segnali di debolezza, particolarmente evidenti rispetto al rafforzamento del dollaro.
La scorsa settimana, l'euro è sceso al livello più basso degli ultimi due anni rispetto al dollaro. Quest'ultimo ha registrato un nuovo balzo significativo, consolidando ulteriormente la propria posizione. La maggior parte degli indicatori tecnici segnala che la coppia EUR/USD è diretta verso un test del livello di 1,0 o anche inferiore.
La prima settimana del 2025 è stata negativa per la coppia EUR/USD: è scesa fino al critico livello di 1,0222, anche se ora spera di registrare il secondo giorno consecutivo di crescita. Ricordiamo che, all'inizio della prima settimana di scambi di quest'anno, il tandem si aggirava intorno a 1,0353. Mercoledì 8 gennaio, la coppia EUR/USD era scambiata a 1,0338, cercando di superare l'attuale intervallo.
Ad oggi, il tasso di cambio euro-dollaro è salito fino alla media mobile esponenziale (EMA) a nove giorni, segnalando un recupero dell'euro dopo l'ipervenduto registrato la scorsa settimana. Va ricordato che, da ottobre 2024, questa EMA a nove giorni ha agito come livello di resistenza per la coppia EUR/USD. Questo indicatore tecnico evidenzia una riduzione della pressione ribassista sul tandem.
Nell'attuale contesto tecnico e macroeconomico, la coppia EUR/USD mantiene un orientamento "ribassista". Secondo gli esperti, nel breve termine, il tasso di cambio euro-dollaro potrebbe stabilizzarsi nel range 1,0300–1,0400, poiché i mercati attendono nuovi segnali per un ulteriore ribasso.
Durante il periodo natalizio e di Capodanno, la dinamica della coppia EUR/USD è rimasta invariata. Questa momentanea stasi ha favorito la continuazione delle vendite. Le recenti perdite del tandem sono state accompagnate da un nuovo balzo dei prezzi del gas in Europa, saliti ai massimi degli ultimi due anni.
La dinamica del mercato del gas nell'UE riflette una netta divergenza tra la situazione economica dell'Europa e quella degli Stati Uniti. L'economia europea soffre a causa dei "venti contrari" legati all'aumento dei prezzi del gas, mentre l'economia statunitense beneficia di "venti favorevoli". Secondo gli esperti, ciò avviene perché gli Stati Uniti "hanno colmato il vuoto lasciato dalla Russia nel mercato europeo del gas".
Tuttavia, non tutto è così cupo nell'economia dell'UE, come evidenziano alcuni esperti. Un certo ottimismo è arrivato dai rapporti macroeconomici, con gli indici PMI dell'area euro che si sono rivelati migliori delle attese. L'attività economica nell'UE ha fornito un notevole sostegno alla moneta unica europea. Nonostante ciò, l'euro è ancora lontano dal riprendersi completamente e superare il dollaro.
Alla fine dello scorso anno, la coppia EUR/USD ha rotto il livello di 1,0300 su un mercato con scarsa liquidità, testando il livello di 1,0200. Tuttavia, questo calo repentino è stato di breve durata: nei primi giorni del 2025, il tandem è passato in "zona verde". L'eccessiva svendita dell'euro nel medio termine, il prolungato impulso ribassista e le aspettative di un'inversione di tendenza con l'inizio del nuovo anno hanno stimolato acquisti attivi. Di conseguenza, nei primi tre giorni del nuovo anno, l'euro ha recuperato circa l'1,5%. Tuttavia, questo non ha avuto un impatto significativo sulla successiva dinamica dell'euro.
Attualmente, gli esperti non vedono ostacoli significativi a un ulteriore rialzo della coppia EUR/USD. Questa previsione è valida per l'intervallo compreso tra 1,0450 e 1,0500, dove si trova una linea di resistenza inclinata di medio termine a cui fanno riferimento i partecipanti al mercato.
Un ulteriore fattore che potrebbe indebolire temporaneamente il dollaro e rafforzare la coppia EUR/USD sono i "dati morbidi" sull'economia statunitense, in particolare gli indici ISM sull'attività manifatturiera e dei servizi. Per quanto riguarda l'indice ISM del settore dei servizi negli Stati Uniti, la previsione è di 53,5 punti, un livello piuttosto alto considerando la fase attuale del ciclo economico. Tuttavia, esiste una probabilità significativa di una sorpresa negativa, poiché dati simili pubblicati da S&P Global lunedì 6 gennaio hanno mostrato un rallentamento della crescita dell'attività a dicembre, attestandosi a 56,8 punti rispetto ai 58,5 attesi.
Mercoledì 8 gennaio e venerdì 10 gennaio sono previsti importanti rapporti sull'occupazione negli Stati Uniti: i dati ADP e il rapporto ufficiale sull'occupazione (NFP). Gli esperti prevedono un rallentamento della crescita occupazionale, da 227 mila a 154 mila unità, e una diminuzione del ritmo di crescita dei salari dallo 0,4% allo 0,3%. Gli analisti stimano che a dicembre il numero di posti di lavoro negli Stati Uniti rimarrà a livelli elevati, attestandosi a 180 mila unità, un calo marginale rispetto ai 227 mila registrati a novembre 2024.
Tenendo conto del boom dei consumi di dicembre e dell'aumento temporaneo dell'occupazione nel commercio al dettaglio, nell'intrattenimento e nel tempo libero, i dati macroeconomici positivi potrebbero preoccupare gli investitori. Paradossalmente, dati deboli potrebbero ridurre ulteriormente l'attività degli investitori. Giovedì 9 gennaio sarà pubblicato il bollettino economico della BCE, che potrebbe evidenziare segnali di rallentamento dell'economia della regione. Secondo le previsioni, l'economia dell'UE rimarrà sotto pressione, giustificando ulteriori riduzioni dei tassi d'interesse.
Il punto focale per i partecipanti al mercato è il rapporto sui salari non agricoli degli Stati Uniti previsto per venerdì, il dato chiave della settimana. Dati macroeconomici positivi dagli Stati Uniti spingeranno l'euro verso nuovi minimi e rafforzeranno il dollaro. Attualmente, l'economia statunitense dimostra resilienza, coerente con il prolungato rafforzamento dell'USD. Il predominio del dollaro rimane un elemento centrale nella coppia EUR/USD, nonostante i discorsi sulla parità tra euro e dollaro.