Il mercato ha cavalcato un'onda positiva ed è ora euforico dopo la pausa nel confronto commerciale tra Cina e Stati Uniti. Su quest'onda, la valuta americana è cresciuta, mentre l'oro è leggermente sceso, ma ci sono speranze di un aumento nel prossimo futuro. Sentimenti simili hanno influenzato anche l'indice S&P 500per cui si prefigura una crescita a breve termine.
Martedì 13 maggio i futures sull'oro sono saliti di prezzo dopo un brusco calo alla vigilia, causato dal deterioramento della domanda di asset difensivi. Allo stesso tempo, le quotazioni dei futures di giugno per metalli preziosi sulla borsa Comex sono aumentate dell'1% a 3261$ per oncia troy. Mercoledì 14 maggio, l'oro viene scambiato a 3236$, lievemente in calo dopo un recente aumento.
All'inizio di questa settimana, il metallo giallo è sceso del 3% in seguito alla notizia che gli Stati Uniti avrebbero ridotto fino al 30% le tariffe sulla maggior parte dei beni cinesi, mentre Pechino avrebbe abbassato le tariffe sui beni statunitensi al 10%. Si prevede che questi cambiamenti entreranno in vigore oggi, 14 maggio, e che dureranno 90 giorni.
Lunedì 12 maggio Washington e Pechino hanno infatti trovato un accordo per sospendere la guerra commerciale per 90 giorni. Nell'ambito di questo accordo, le tariffe reciproche sono state abbassate e sono state riviste altre misure. In tale situazione, molti investitori si sono rivolti nuovamente a titoli, criptovalute e materie prime. I dati sull'inflazione USA pubblicati martedì 13 maggio hanno aumentato questo interesse.
Secondo i rapporti del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, in aprile l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 0,2% rispetto a marzo. Sul confronto annuale, la crescita è stata del 2,3 per cento, leggermente inferiore alle previsioni. Stando ai calcoli preliminari, per il mese era previsto un aumento dello 0,3%, mentre per l'anno del 2,4%.
Il dollaro disperato e l'indice S&P 500 in crescita
In tale contesto, il dollaro si è nuovamente indebolito mentre l'euro guadagnava slancio. Allo stesso tempo, i futures azionari americani sono aumentati di prezzo dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione USA. Per quanto riguarda i futures su S&P 500 e Nasdaq, essi sono cresciuti del 0,2%-0,3%. Occorre notare che all'inizio di questa settimana l'indice S&P è aumentato del 3,3% dopo la notizia delle negoziazioni tra Stati Uniti e Cina.
Così gli strateghi valutari di Goldman Sachs Group Inc. hanno aumentato le loro previsioni per i titoli americani nel contesto di un certo miglioramento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Gli analisti si aspettano che lo S&P 500 raggiunga quota 6500 nei prossimi 12 mesi, con un aumento dell'11%. La previsione precedente per questo indicatore era di 6200 punti.
Il miglioramento è avvenuto in seguito alla crescita di Wall Street di lunedì 12 maggio, quando i rappresentanti delle due maggiori economie del mondo hanno accettato tagli tariffari temporanei. I mercati hanno cavalcato un'onda di ottimismo e ora credono che una recessione negli Stati Uniti possa essere evitata. Tuttavia, gli analisti di Goldman Sachs raccomandano di non lasciarsi andare all'euforia, e, al contrario, mostrano cautela.
In precedenza, gli esperti della banca avevano rivisto al ribasso due volte le loro previsioni per l'indice S&P 500, citando l'elevato rischio di recessione e l'incertezza legata alle tariffe. Ora questi timori sono diminuiti, ma le prospettive di profitto per un certo numero di imprese rimangono ambigue. "Nonostante il recente miglioramento delle prospettive di crescita, nel 2025 i tassi tariffari saranno molto più alti che nel 2024. Ciò metterà sotto pressione la redditività", dichiarano da Goldman Sachs.
Il cambiamento nelle relazioni commerciali tra Washington e Pechino ha portato i traders a riconsiderare le loro aspettative sui tagli dei tassi della Fed. Secondo gli operatori di mercato, con una migliore situazione dell'inflazione, l'agenzia può modificare il tasso attuale e decidere di ridurlo.
Attualmente i traders e gli investitori si aspettano una riduzione del tasso di 56 punti base (bps) nel 2025, un dato inferiore alle previsioni di 100 punti base in aprile, quando ci si preoccupava del fatto che l'impatto dei dazi di Trump sarebbe stato più forte. "La Fed ha scelto un corso che sembra corretto. Ma se nel prossimo futuro non ci saranno progressi reali nel porre fine alla guerra commerciale, il taglio dei tassi di giugno rimane in discussione", ha affermato Peter Cardillo, capo economista di mercato di Spartan Capital.
Fantastico apprezzamento dell'oro: è possibile?
L'attrattività del metallo giallo come asset di rifugio sicuro è diminuita significativamente dopo che gli Stati Uniti e la Cina hanno annunciato una pausa di 90 giorni nella loro lunga guerra commerciale. Tuttavia, alcuni strateghi di mercato ritengono che il metallo prezioso manterrà il proprio fascino, poiché i mercati finanziari globali continuano a dover far fronte a notevoli difficoltà geopolitiche ed economiche. La situazione non migliorerà nemmeno con la risoluzione delle controversie commerciali, ha detto Nitesh Shah, capo della ricerca sulle materie prime e la macroeconomia in Europa presso WisdomTree. Secondo l'analista, oltre all'incertezza nel commercio globale, altri fattori di rischio per l'economia sono la politica monetaria degli Stati Uniti e l'indipendenza della Federal Reserve.
Di recente il presidente della Fed Jerome Powell è stato seriamente criticato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La ragione era l'attuale politica monetaria. Al momento, l'autorità di regolamentazione mantiene una posizione neutra, mostrandosi cauta nella questione della riduzione dei tassi di interesse. Il motivo è l'aumento del rischio di inflazione nel contesto di una crescita economica relativamente stabile.
In tale situazione, l'oro potrebbe mostrare una tendenza positiva qualora gli investitori iniziassero a dubitare del livello di indipendenza della Fed. Allo stesso tempo, il mercato potrebbe perdere fiducia nel regolatore qualora l'amministrazione statunitense continuasse a esercitare pressioni sulla Fed per ridurre i tassi.
Così il metallo giallo potrebbe mostrarsi in tutta la sua lucentezza. È solo questione di tempo, afferma con sicurezza N. Shah. Nel prossimo futuro, il metallo prezioso riceverà un potente supporto e stabilirà nuovi record. Nella sua previsione aggiornata, N. Shah ha presentato uno scenario di base in cui il prezzo dell'oro raggiungerà i 3610 dollari l'oncia nel primo trimestre del 2026. Tuttavia, questo non è il limite, ma solo l'inizio di una tendenza al rialzo.
Nell'ambito di uno scenario rialzista, N. Shah si aspetta che il metallo prezioso cresca a 4000$ l'oncia entro il primo trimestre del 2026. "È possibile che la domanda di oro rimanga elevata tra i crescenti rischi di recessione e inflazione. Il metallo giallo ha impiegato 14 anni per crescere dai 1000$ a 2000$ l'oncia, e poco più di un anno per rompere quota 3000$. Pertanto, è più che possibile che l'oro aumenti ulteriormente di altri 1000$ fino al livello superiore di 4000$ l'oncia. E così anche quota 5000$ sarà a portata di mano" riassume l'esperto.
Nonostante la fiducia in un ulteriore aumento del prezzo dell'oro, N. Shah riconosce che permangono alcuni rischi, anche se sottolinea che nelle condizioni attuali il potenziale per una caduta del metallo prezioso è limitato. In uno scenario pessimistico, l'analista vede il prezzo dell'oro scendere a 2700 dollari l'oncia. "La maggior parte delle previsioni indica un aumento del prezzo del metallo prezioso. L'unico scenario in cui il prezzo dell'oro diminuisce presuppone un suo calo moderato. In un contesto di così elevata incertezza, chi investe nel metallo giallo rimane assicurati contro gravi perdite. L'oro è ancora un asset difensivo strategico", aggiunge N. Shah.