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FX.co ★ Mancano tre giorni

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Forex Analysis:::2025-07-07T10:47:12

Mancano tre giorni

Con l'avvicinarsi della scadenza del 9 luglio fissata da Trump, durante il fine settimana i principali partner commerciali degli USA si sono precipitati a concludere accordi commerciali o fare pressioni per i tempi supplementari. Intanto il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che esiste la possibilità che vengano prorogati per tre settimane i colloqui con i Paesi che non saranno in grado di raggiungere un accordo entro la scadenza di mercoledì.

"Nelle prossime 72 ore saremo molto occupati", ha detto Bessent domenica, riferendosi al tempo rimanente prima della scadenza del 9 luglio.
In un post pubblicato sui social nella serata di domenica Trump ha inoltre affermato che le lettere relative ai dazi inizieranno ad essere inviate da mezzogiorno di lunedì, orario di Washington. Il presidente aveva precedentemente detto che le lettere destinate a 15 partner commerciali erano pronte e in attesa di essere inviate, suggerendo che alcuni accordi non sono poi così lontani dall'essere conclusi. "Penso che chiuderemo con la maggior parte dei paesi entro il 9 luglio, con una lettera o con un accordo", ha dichiarato il tycoon.

Mancano tre giorni

Nel corso di interviste rilasciate domenica a due programmi, Bessent ha chiarito che le lettere che il presidente Donald Trump ha intenzione di inviare questa settimana ai partner commerciali non sono l'ultimo atto della discussione sui dazi. Le tariffe entreranno in vigore il 1° agosto, quindi coloro che non sono vicini a un accordo avranno il tempo di presentare le loro proposte.

Bessent ha poi aggiunto che l'attenzione è rivolta ai 18 principali partner commerciali, e che molti accordi sono vicini alla conclusione, anche se l'altra parte sta ancora prendendo tempo. Occorre notare che lo stesso Trump e i suoi funzionari hanno affermato già in più occasioni che gli accordi commerciali stanno per essere firmati e che sono inevitabili, ma non si è ancora arrivati alla conclusione effettiva dell'accordo. Finora sono stati firmati accordi con il Regno Unito, è stata raggiunta una tregua commerciale con la Cina ed è stato firmato un patto con il Vietnam.
Le recenti osservazioni di Trump e Bessent suggeriscono che i negoziati continuano ad essere instabili. Il Segretario al Tesoro ha detto che Washington sta esercitando la massima pressione sui suoi partner commerciali, e che nei negoziati con l'Unione europea - blocco di 27 paesi che rappresenta quasi un quinto del commercio totale degli Stati Uniti - si stanno facendo "ottimi progressi".

Anche la Corea del Sud è preoccupata per le tariffe sulle automobili e sta discutendo una proroga del termine con i funzionari statunitensi in un ultimo, disperato tentativo di evitare un aumento dei dazi.

Anche il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha recentemente affermato che il paese è pronto a tutti i possibili scenari tariffari. "Il Giappone è un altro importante produttore di automobili che cerca di evitare le tariffe di Trump, ed è pronto a rimanere fermo e a difendere i propri interessi, anticipando ogni possibile situazione", ha dichiarato Ishiba.
Venerdì il governo della Cambogia ha dichiarato di aver raggiunto un accordo quadro con gli USA che verrà pubblicato a breve, con la promessa di proseguire la stretta cooperazione tra i due paesi. Il paese del sud-est asiatico è uno dei principali esportatori di tessili e calzature negli Stati Uniti.

La scorsa settimana, inoltre, il capo negoziatore indonesiano ha affermato che il suo paese era vicino a chiudere un accordo commerciale con gli USA - prima dell'incombente scadenza dei dazi - nel quale sarebbero stati inclusi i minerali essenziali, l'energia, la cooperazione nel settore della difesa e l'accesso ai mercati.
Anche la Thailandia ha effettuato un ultimo tentativo per evitare l'imposizione di una tariffa del 36% sul proprio export, offrendo un maggiore accesso al proprio mercato ai prodotti agricoli e industriali statunitensi e aumentando gli acquisti di energia e aeromobili Boeing.

I mercati sembrano però stanchi di dover reagire a tutto questo, pertanto queste mosse non hanno portato a movimenti rilevanti.

Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico EUR/USD, ora gli acquirenti devono pensare a come raggiungere il livello di 1,1790. Solo questo permetterà di mirare al test di 1,1825. Da lì si potrà salire a 1,1866, ma riuscirci senza il sostegno dei principali operatori sarà piuttosto problematico. L'obiettivo più lontano è il massimo di 1,1910. In caso di calo dello strumento di trading intorno al livello di 1,1750, ci si aspettano azioni significative da parte dei grandi acquirenti. Se lì non ci sarà nessuno, non sarebbe male aspettarsi un aggiornamento del minimo di 1,1715, o un'apertura di posizioni lunghe da 1,1675.

Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico GBP/USD, gli acquirenti della sterlina devono conquistare la resistenza più vicina a 1,3640. Solo questo permetterà di puntare a 1,3675, oltre cui sarà piuttosto difficile sfondare. L'obiettivo più lontano sarà l'area di 1,3710. In caso di calo della coppia, gli orsi cercheranno di riprendere il controllo sopra 1,3600. Se ci riusciranno, la rottura di questo intervallo infliggerà un duro colpo alle posizioni dei tori e spingerà la coppia GBP/USD verso il minimo di 1,3565, con la prospettiva di un'estensione a 1,3535.

Analyst InstaForex
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