Al termine della giornata di ieri gli indici azionari hanno chiuso in calo. L'S&P 500 è sceso dello 0,35%, il Nasdaq 100 ha perso lo 0,14%. Il Dow Jones Industrial è sceso dello 0,45%.
Gli indici globali si muovono in range, mentre i rendimenti dei titoli di Stato tornano a salire, perché i trader sono sempre più preoccupati per il ritmo dell'allentamento della politica della Federal Reserve. L'incertezza sulle azioni future della Fed sta alimentando il nervosismo del mercato. Gli investitori, privi di dati economici importanti, cercano di indovinare quanto rapidamente il regolatore continuerà a ridurre i tassi il prossimo anno e quanto aggressivo sarà il processo. Dati macroeconomici deboli potrebbero aumentare la pressione sulla Fed e spingerla ad agire più in fretta, ma al tempo stesso accrescere i timori di recessione.
L'aumento dei rendimenti dei Treasury esercita pressione sulle azioni, in particolare su quelle tecnologiche, perché rendimenti più elevati rendono meno attraenti gli investimenti in asset rischiosi. Lunedì il rendimento dei titoli USA a 10 anni è salito di 4 punti base, toccando il massimo da settembre, provocando vendite di obbligazioni anche in Europa e in Giappone. Questo crea ulteriori ostacoli per il mercato, già alle prese con sfide come le tensioni geopolitiche e un'inflazione che, pur ridotta rispetto all'anno scorso, rimane presente.
L'indice azionario mondiale MSCI Inc. è sceso dello 0,1%, mentre l'indice azionario asiatico ha perso lo 0,5%. I futures sulle azioni USA sono invariati, mentre i contratti sull'Euro Stoxx 50 hanno registrato lievi ribassi.
Si prevede che la Fed ridurrà il tasso di 25 punti base già domani, ma alcuni trader avvertono che questo potrebbe segnalare un rallentamento dell'allentamento monetario. Ciò è dovuto al fatto che l'inflazione ancora elevata e la mancanza di dati aggiornati durante il più lungo shutdown della storia degli Stati Uniti hanno creato disaccordi tra i funzionari. Dopo il probabile taglio di questa settimana, i mercati monetari scontano ora solo altri due tagli entro la fine del 2026, rispetto ai tre previsti appena una settimana fa.
"Gli investitori stanno ritirando le loro fiches dal tavolo in attesa della decisione della Fed", ha dichiarato HSBC Holdings Plc per l'Asia. "Data l'incertezza persistente sulla traiettoria della Fed nel 2026, gli investitori esamineranno con particolare attenzione la dichiarazione e le previsioni del FOMC. Il tono più prudente osservato ieri sui mercati americani si riflette oggi anche sui mercati asiatici".
Bitcoin è sceso di circa l'1,5%. Oro e argento sono rimasti in trading range dopo il calo di lunedì. Il petrolio si è stabilizzato dopo il più forte ribasso di quasi tre settimane, mentre i trader attendono i report di questa settimana per valutare l'entità dell'eccesso di offerta sul mercato.
Per quanto riguarda il quadro tecnico dell'S&P 500, l'obiettivo principale degli acquirenti oggi è superare la resistenza immediata a 6.854$. Questo aiuterebbe a mostrare un ulteriore rialzo e aprirebbele porte a un nuovo livello di 6.874$. Un altro obiettivo prioritario per i tori è controllare 6.896$, il che rafforzerebbe la posizione degli acquirenti. In caso di discesa dovuta a un calo della propensione al rischio, i compratori dovranno farsi sentire attorno a 6.837$. La rottura di questo livello potrebbe rapidamente spingere lo strumento su 6.819$ e aprire la strada verso 6.792$.
