Il dollaro e il suo indice USDX rimangono sotto pressione. I futures sull'USDX vengono scambiati intorno a 99,00 nella prima parte della sessione europea odierna. Gli investitori valutano i dati macroeconomici e le azioni future della Fed, mentre i rendimenti dei titoli di Stato USA sono in calo.
Gli investitori si stanno concentrando sulla prossima riunione della Federal Reserve e sui nuovi dati sul mercato del lavoro, che potrebbero determinare la futura traiettoria della politica monetaria e il tasso di cambio del dollaro.
Dollaro e rendimenti: situazione attuale
Il rendimento dei titoli di Stato USA a 10 anni, dopo aver testato il limite superiore del range 3,95%–4,20% in vigore da settembre, è leggermente diminuito martedì. Sebbene lunedì abbia raggiunto il massimo degli ultimi 2 mesi e mezzo, la tendenza generale al ribasso dei rendimenti sta creando uno scenario sfavorevole per il dollaro statunitense.
Mercato del lavoro sotto i riflettori: cifre e aspettative
I report odierni sull'occupazione - ADP e JOLTS per ottobre - saranno indicatori chiave della domanda di lavoro.
- La stima preliminare dell'occupazione settimanale ADP per le quattro settimane terminate l'8 novembre ha mostrato una riduzione di -13.500 posti di lavoro a settimana nel settore privato.
- Il report ADP di novembre ha registrato una diminuzione di -32.000 posti di lavoro.
- Il report JOLTS, che sarà pubblicato dal Bureau of Labor Statistics (BLS) martedì alle 15:00 (GMT), fornirà i dati per settembre e ottobre. È previsto che le posizioni aperte a ottobre siano 7,2 milioni, rispetto a 7,227 milioni di agosto.
È importante notare che, a causa dello shutdown governativo, il report JOLTS è in ritardo di due mesi. Ciò riduce il suo impatto diretto sulla decisione corrente della Fed, ma verrà comunque attentamente analizzato da operatori di mercato e funzionari della Fed per formare le aspettative per il 2026.
Indicatori macroeconomici
Gli ultimi dati economici mostrano un rallentamento della crescita dell'economia USA:
- L'indice PMI manifatturiero di S&P Global è sceso da 52,5 a 52,2, sotto le attese degli analisti.
- L'indice dell'Institute for Supply Management (ISM) è peggiorato da 48,7 a 48,2, nonostante le previsioni di un aumento a 49,0. Questi valori indicano un progressivo raffreddamento del settore manifatturiero.
- Parallelamente, l'inflazione negli Stati Uniti sta rallentando (il PCE core è sceso dal 2,9% al 2,8% a settembre), e le recenti previsioni di dicembre dell'Università del Michigan hanno mostrato un calo delle aspettative inflazionistiche a un anno dal 4,5% al 4,1% e a cinque anni dal 3,4% al 3,2%.
Il dilemma della Fed: tasso, previsioni e retorica
I mercati scontano con quasi il 90% di probabilità un taglio del tasso della Fed di 25 punti base questa settimana.
I funzionari della Fed sembrano ora preoccuparsi più della situazione del mercato del lavoro che sta mostrando segnali di raffreddamento, forse persino "troppo", che dell'inflazione, la quale resta comunque sopra l'obiettivo della banca centrale intorno al 2%. La decisione della Fed sul tasso sarà pubblicata mercoledì alle 19:00 (GMT).
Oltre alla decisione sui tassi, avranno grande importanza:
- la Summary of Economic Projections (SEP), un documento contenente le aspettative dei responsabili politici sulle variabili economiche e sulla direzione della politica monetaria;
- la conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell, i cui commenti forniranno indicazioni sul percorso futuro dei tagli dei tassi nel 2026. La conferenza stampa inizierà circa 30 minuti dopo la pubblicazione della decisione della Fed, ossia alle 19:30 (GMT).
Impatto sul dollaro: scenari di sviluppo
L'interesse speculativo sta aumentando costantemente le scommesse sull'allentamento monetario della Fed. Se i dati occupazionali di oggi saranno rassicuranti, gli investitori potrebbero ridurre le attese per ulteriori tagli dei tassi, il che probabilmente rafforzerebbe il dollaro USA. Al contrario, dati deboli alimenterebbero le speculazioni su nuovi ribassi dei tassi, favorendo l'indebolimento del dollaro.
Le crescenti aspettative di riduzione del costo di finanziamento questa settimana e di ulteriori tagli nel 2026 frenano i tentativi di recupero dell'USD dal minimo da fine ottobre toccato la scorsa settimana.
Quadro tecnico
Negoziato vicino a 99,00, l'indice USDX continua a scendere, muovendosi in territorio ribassista, al di sotto dei livelli di resistenza chiave di 99,20 (EMA200 sul grafico orario), 99,90 (EMA200 sul grafico giornaliero) e 101,45 (EMA200 sul grafico settimanale).
Gli indicatori tecnici (nel nostro caso RSI, OsMA, Stocastico) sui grafici giornalieri e settimanali restano anch'essi orientati alle posizioni short.
Una rottura del supporto locale a 98,75 probabilmente aprirà il prezzo ai livelli di supporto strategici di 97,00 e 96,80 (EMA200 sul grafico mensile), che separano il mercato rialzista globale del dollaro da quello ribassista.
In uno scenario alternativo, solo la rottura della zona di resistenza 99,90-100,30 (EMA50 sul grafico settimanale) confermerebbe l'ingresso del prezzo in un mercato rialzista di medio termine, rafforzando il potenziale di ulteriore crescita dell'USDX verso il livello di resistenza chiave di 101,45.
Conclusione
In vista degli eventi chiave di questa settimana, il dollaro USA rimane in una posizione vulnerabile. L'andamento del mercato del lavoro e la retorica della Fed saranno i fattori determinanti per la valuta americana nei prossimi mesi, plasmando le aspettative sulla futura politica monetaria. Per gli investimenti a breve termine si raccomanda cautela, a causa dell'incertezza che circonda le future decisioni della Fed. Pertanto, nelle attuali condizioni il dollaro affronta problemi significativi legati a fattori economici interni e all'attesa di una politica monetaria più accomodante da parte della Fed. È importante che gli investitori tengano conto dei rischi potenziali e si basino su indicatori economici affidabili per prendere decisioni d'investimento informate.
