Ah, questo vento di cambiamento che porta novità... Fitch ha declassato l'outlook sul rating della Cina a "negativo". Beh, non capita tutti i giorni che l'economia di una delle principali potenze mondiali riceve un titolo così onorevole. Ma perché? A quanto pare, la colpa è dei rischi di bilancio, che crescono come funghi dopo la pioggia nel contesto della trasformazione del modello economico. E così, la Repubblica Popolare Cinese sembra ora essere in una sorta di bivio: o verso nuove vette, o da qualche altra parte.
Anche Moody's, non da meno, aveva modificato le previsioni già a dicembre del 2023. Che sincronia, non è vero? Ma Fitch, in ogni caso, è convinta che il deficit di bilancio della Cina aumenterà al 7,1% del PIL nel 2024 dal 5,8% nel 2023. Si tratta di un balzo così grande che verrebbe da pensare al salto dal trampolino durante i Giochi Olimpici. Ricordiamo i bei tempi d'oro del 2022, quando il deficit aveva raggiunto l'8,6% - ah, quei bei vecchi giorni di duri lockdown...
Peraltro, secondo le previsioni, la crescita economica dovrebbe rallentare al 4,5% l'anno prossimo, mentre il debito pubblico – come un fedele compagno – salire al 61,3% del PIL. "La revisione delle previsioni riflette i crescenti rischi di bilancio", precisa Fitch con un accenno di visionarietà, prevedendo tempi futuri non facili. E cosa dice il Ministero delle Finanze della Cina? Come un vero eroe del dramma, esprime il proprio "profondo rammarico" per la decisione di Fitch, come sul palco di un teatro di strada.
Eppure, stranamente, Moody's, aveva tracciato questo percorso già a dicembre, sottolineando che il supporto finanziario alle acrobazie debitorie delle autorità regionali e locali crea "rischi di deterioramento su larga scala" di tutte le forze possibili della Cina. Suona come il titolo di un thriller, non trovi?
