Le autorità cinesi sono indignate. Hanno dichiarato di non aver violato la tregua commerciale firmata a Ginevra il mese scorso.
Il Ministro del Commercio cinese ha respinto le accuse del Presidente americano Donald Trump di violazione dell'accordo commerciale, con le autorità cinesi che, inoltre, hanno dichiarato di aver “preso sul serio l'accordo e di essersi attenuti rigorosamente ai termini raggiunti durante i negoziati di Ginevra”.
Nelle dichiarazioni, la Cina ha sottolineato che Washington ha mosso “false accuse” e ha ingiustamente incolpato Pechino di aver violato l'accordo. “La Cina respinge fermamente queste accuse infondate”, ha sottolineato il Ministro del Commercio.
Alla fine della scorsa settimana, il Presidente Trump aveva preso di mira Pechino per la presunta violazione di diverse disposizioni dell'Accordo di Ginevra. Tuttavia, il presidente USA non ha specificato con precisione quali clausole sarebbero state violate.
La Cina, da parte sua, non è rimasta in silenzio. Il governo cinese ha ripetutamente criticato Washington per aver imposto severe restrizioni alla sua industria dei semiconduttori, sostenendo che tali misure potrebbero minare l'Accordo di Ginevra.
In precedenza, l'amministrazione Trump aveva ammesso che i negoziati commerciali con la Cina erano giunti a un punto morto e che sarebbe stato necessario un colloquio diretto tra il presidente USA e il suo omologo cinese Xi Jinping per riprendere il dialogo.
Washington e Pechino sono protagoniste di una forte disputa tariffaria da quando Trump ha imposto pesanti dazi sulle merci cinesi, provocando misure di ritorsione da parte della Cina. Il recente accordo di Ginevra ha in qualche modo allentato le tensioni e ha portato a una notevole riduzione delle tariffe. Tuttavia, i tassi tariffari complessivi rimangono elevati, e i recenti dati economici, inoltre, mostrano che le tariffe hanno avuto un impatto negativo sull'economia cinese.
