FX.co ★ Trump e Musk: storia di un'amicizia e di un pubblico conflitto

Luglio 2024

Fino al luglio del 2024, Elon Musk era posizionato come indipendente a livello politico, anche se in realtà propendeva per i Democratici: aveva votato per Clinton nel 2016, per Biden nel 2020 e aveva anche criticato apertamente Trump, soprattutto nel corso del suo primo mandato presidenziale. I rapporti tra i due erano tesi, con rimproveri reciproci e commenti caustici sui social media. Nel mese di luglio, però, tutto è cambiato in modo radicale: dopo l'attentato a Donald Trump in Pennsylvania, Musk espresse al futuro Presidente il suo pieno sostegno e annunciò subito la creazione di un proprio fondo politico per promuovere l'agenda repubblicana.

Agosto 2024

Nell'agosto 2024, l'alleanza tra Trump e Musk entra in una nuova fase pubblica. Musk organizza un'importante intervista con l'ex presidente sulla piattaforma X che, anche se accompagnata da problemi tecnici, ottiene un successo record in termini di attenzione del pubblico. La conversazione riprende essenzialmente i punti chiave della campagna elettorale di Trump: complimenti reciproci, ampie promesse e una quasi totale assenza di divergenze. È in questo contesto che Musk presenta una sua iniziativa: l'idea di creare una “commissione sull'efficienza di gestione del governo”, cui si offre di partecipare personalmente.

Ottobre 2024

Nell'ottobre del 2024 Elon Musk sveste finalmente i panni dell'outsider ed entra a pieno titolo nella campagna elettorale di Trump. Appare in un comizio a Butler con indosso un berretto nero con lo slogan “Make America Great Again” e afferma che se Trump non avesse vinto si sarebbe trattato dell'ultima elezione libera negli Stati Uniti. Musk organizza anche una serie di lotterie da 1 milione di dollari tra gli elettori degli Stati in bilico, a chiara dimostrazione del suo personale sostegno a Trump e del suo desiderio di influenzare, con la sua caratteristica spavalderia, l'esito delle elezioni.

Novembre 2024

Nella notte delle elezioni presidenziali, Elon Musk è all'epicentro degli eventi e trascorre la serata a Mar-a-Lago, tra i più stretti alleati di Trump. Al mattino, dopo l'annuncio della vittoria, Musk posta su X un'immagine generata dall'intelligenza artificiale in cui saluta la bandiera americana, accompagnata da una simbolica didascalia: “È di nuovo mattina in America”. Nel suo discorso, Donald Trump ringrazia Musk per il sostegno e dichiara dal podio: “È nata una nuova stella - Elon”.

Fine 2024

Alla fine dell'anno, Trump annuncia che Elon Musk e l'ex candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy saranno a capo di una nuova agenzia, il Dipartimento per l'Efficienza Governativa, che ha il compito di tagliare le spese federali. In seguito, durante la presentazione dell'iniziativa al Congresso, Musk e Ramaswamy propongono di tagliare i dipendenti federali del 75%, di ridurre il bilancio di 2 trilioni di dollari e di abolire diverse agenzie, tra cui il Consumer Financial Protection Bureau. Ramaswamy lascerà il progetto poco dopo, mentre Musk rimane e diviene uno dei principali ideatori di una severa riforma amministrativa.

Gennaio 2025

In occasione dell'insediamento di Donald Trump, Musk tiene un vivace discorso, definendo la vittoria repubblicana “un punto di svolta per tutta la civiltà” e ringraziando gli elettori per “l'opportunità di rimettere il futuro in mani sicure”. Il suo emozionato discorso è accompagnato da gesti spettacolari, che suscitano nel pubblico reazioni contrastanti: dall'ammirazione a un'aspra discussione sulla simbologia dei gesti. Tuttavia, la partecipazione di Musk alla cerimonia non fa altro che rafforzare la sua immagine di alleato chiave della nuova amministrazione.

Febbraio 2025

Nel mese di febbraio Trump e Musk fanno la loro prima apparizione congiunta nello Studio Ovale per difendere pubblicamente il Dipartimento per l'Efficienza Governativa, resosi protagonista, in poche settimane, di una massiccia pulizia delle agenzie federali. Musk dichiara ai giornalisti: “Il popolo ha votato per una riforma, ed è quello che ora sta ottenendo”. Sullo sfondo delle crescenti critiche sui possibili conflitti di interesse tra il DOGE e l'impero commerciale di Musk, Trump sottolinea che si impegnerà in prima persona che evitare il coinvolgimento del proprietario di Tesla in aree in cui la trasparenza o l'indipendenza delle decisioni potrebbero essere minacciate.

Marzo 2025

A marzo, Trump e Musk mettono in scena un'azione senza precedenti: il prato sud della Casa Bianca si trasforma per un giorno in una showroom improvvisata di Tesla. Il presidente in persona si siede in una Model S rossa fiammante accanto a Musk e annuncia la sua intenzione di acquistare l'auto elettrica, un segnale di sostegno a seguito alle pressioni internazionali. In quel momento, Tesla deve affrontare critiche molto aspre: il coinvolgimento politico di Musk provoca infatti reazioni negative non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, dove l'imprenditore sostiene apertamente alcuni movimenti di estrema destra. Il gesto di Trump è dunque un tentativo di ridefinire la narrazione e riabilitare pubblicamente l'immagine di Musk.

Maggio 2025

Alla fine di maggio Elon Musk lascia ufficialmente l'amministrazione USA, dichiarando la fine del suo mandato a termine come consulente speciale del governo. Nella conferenza stampa di addio, nello Studio Ovale, Trump lo definisce “uno dei più grandi innovatori e leader d'impresa del nostro tempo” e gli consegna una simbolica chiave della Casa Bianca. Pochi giorni dopo, tuttavia, Musk critica aspramente il Big Beautiful Bill, il principale progetto economico di Trump, affermando che il piano avrebbe distorto gli sforzi per tagliare la spesa, peggiorando così il deficit di bilancio.

Giugno 2025

L'alterco verbale tra Trump e Musk degenera del tutto in uno scontro aperto. Sul social Truth, Trump accusa Musk di comportamento improprio, afferma di averlo personalmente sospeso e revoca un piano di incentivi per le auto elettriche “che nessuno voleva, un fatto di cui Musk era già a conoscenza”. In risposta, Musk inonda X con una marea di messaggi in cui afferma che è solo grazie a lui se Trump ha vinto le elezioni, i repubblicani hanno tenuto il Senato e i democratici non hanno ripreso il controllo della Camera. Conclude il tutto ripostando un appello per l'impeachment del presidente con un commento succinto: “Sì”.