FX.co ★ Apple non è più la stessa: i dieci maggiori problemi dell'azienda
Apple non è più la stessa: i dieci maggiori problemi dell'azienda
1. Persa la leadership nella corsa all'IA
Dopo l'ascesa fulminea dell'IA generativa, Apple è rimasta fuori dalla corsa, a osservare i concorrenti che uno dopo l'altro implementavano le reti neurali nei loro prodotti. Solo l'anno scorso l'azienda ha presentato Apple Intelligence, un ambizioso sistema progettato per riconquistare l'interesse degli utenti e colmare il divario. In pratica, però, il suo lancio è stato accompagnato da ritardi e difetti tecnici. Mentre OpenAI e Google stanno portando l'intelligenza artificiale a un livello superiore, Apple è ancora alla ricerca di certezze nel settore in più rapida crescita degli ultimi anni.

2. Apple è ancora alla ricerca di un'idea da un miliardo di dollari
L'anno scorso Apple ha chiuso il Titan Project, un progetto decennale di sviluppo di un'auto elettrica che le avrebbe aperto una nuova nicchia di prodotti. In parallelo, è stato abbandonato anche il lavoro sugli occhiali AR, sono stati interrotti gli esperimenti con la fotocamera dell'Apple Watch ed è stata bloccata la produzione di display. All'orizzonte non c'erano più idee innovative che potessero dare vita a un vettore di crescita. Con il taglio dei costi, Apple sta perdendo lo slancio interno e, di fronte alla stagnazione dei ricavi, ciò somiglia sempre più a uno stato confusionale piuttosto che a un calcolo.

3. Ritardo nel mercato dei visori
L'ingresso di Apple nel mercato dei visori è iniziato con l'altisonante annuncio del Vision Pro, un dispositivo tecnicamente impressionante ma costoso e ingombrante, per il quale i consumatori non hanno ancora trovato uno scopo chiaro. Contrariamente alle aspettative, il prodotto non è diventato il motore di una nuova ondata di domanda: le sue funzionalità sono limitate, i contenuti scarsi e l'uso quotidiano è ostacolato dal peso e dal design scomodo. Mentre i concorrenti sono alla ricerca di soluzioni per il mercato di massa, Apple offre ancora un prodotto che sembra più un esperimento ingegneristico che una tecnologia commercialmente matura.

4. Rischio di perdita di entrate stabili
L'accordo tra Apple e Google perché quest'ultimo venga usato come motore di ricerca predefinito porta all'azienda di Cupertino circa 20 miliardi di dollari l'anno, con costi operativi quasi nulli. Ma questo super-profitto è in pericolo: un'azione legale dell'antitrust contro Google sta mettendo in discussione la legalità dell'accordo. Se l'accordo venisse giudicato in violazione della concorrenza, Apple perderebbe una delle sue fonti di profitto da servizi più stabili. L'azienda sta già cercando delle alternative, dall'integrazione di OpenAI alla negoziazione con altre piattaforme di intelligenza artificiale, ma sostituire questa monetizzazione non sarà facile.

5. App Store sotto pressione
Una sentenza del tribunale della California ha messo a rischio uno dei principali modelli di monetizzazione di Apple: la riscossione di commissioni nell'App Store. Gli sviluppatori hanno ora il diritto di indirizzare gli utenti verso risorse esterne per il pagamento, aggirando il sistema di pagamento di Apple. Ciò minaccia di ridurre i ricavi derivanti dagli abbonamenti e dagli acquisti in-game. Inoltre, nel contesto della regolamentazione globale, misure similipotrebbero essere introdotte anche al di fuori degli Stati Uniti.

6. Aumento dei rischi antitrust
Apple è sempre più al centro di controversie antitrust. Nel marzo 2024, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e 16 Stati hanno accusato l'azienda di aver creato barriere alla concorrenza e di aver limitato la scelta degli utenti. Sotto i riflettori sono finiti alcuni elementi chiave dell'ecosistema, dalla messaggistica agli orologi intelligenti, dai giochi cloud ai portafogli digitali. Contemporaneamente, in Europa è entrato in vigore il Digital Markets Act, che ha indebolito il controllo di Apple sull'App Store.

7. Minaccia delle tariffe e revisione delle catene di approvvigionamento
La dipendenza di Apple dalla capacità produttiva cinese rende l'azienda particolarmente sensibile alle minacce economiche esterne. L'annuncio di aprile di Donald Trump in merito ai dazi fino al 145% ha aumentato la pressione: nonostante i tentativi di diversificare l'assemblaggio e di spostare alcuni processi in India, Apple rimane vulnerabile. La possibile estensione dei dazi agli smartphone prodotti al di fuori degli Stati Uniti mette in discussione la politica dei prezzi dell'azienda. La produzione nazionale, come riconosce la stessa Apple, continua ad essere antieconomica.

8. La partenza di Cook e il vuoto di talenti ai vertici aziendali
Tim Cook, alla guida di Apple da oltre un decennio, ha trasformato l'azienda in un gigante corporate con una capitalizzazione di oltre 3.000 miliardi di dollari. Tuttavia, nel 2025 Cook compirà 65 anni e la questione della successione si fa sempre più pressante all'interno dell'azienda. Il problema è che la maggior parte dei suoi più stretti collaboratori ha la sua stessa età, ed è molto probabile che lasceranno l'azienda nello stesso momento. John Ternus, responsabile dell'hardware, viene indicato come potenziale successore. Ma anche se il trasferimento di potere dovesse avvenire senza problemi, la transizione non sarà facile.

9. Rallentamento delle vendite in Cina
La Cina è da tempo una regione strategicamente importante per Apple, sia in termini di vendite che di produzione. Tuttavia, i ricavi nel Paese sono scesi di oltre il 2% nel secondo trimestre, superando anche le pessimistiche aspettative degli analisti. L'aumento della concorrenza da parte dei marchi locali, le restrizioni sull'uso di macchinari stranieri e le tensioni geopolitiche aumentano drammaticamente i rischi. La dipendenza dal mercato cinese, precedentemente percepita come un vantaggio, sta diventando sempre più una fonte di instabilità.

10. Calo della domanda di iPhone
Nonostante gli sforzi per promuovere l'iPhone 16 e l'attenzione alle funzionalità AI, la domanda è stata più debole del previsto. Nel trimestre cruciale di dicembre, il fatturato degli smartphone è sceso dell'1%: un segnale preoccupante per un prodotto che genera quasi la metà del fatturato di Apple. Appare discutibile anche il tentativo di rivitalizzare le vendite con il modello iPhone 16e: il dispositivo è aumentato di prezzo ma non si è rivelato un prodotto rivoluzionario. Il problema principale è che sempre più utenti non vedono l'utilità dell'aggiornamento. E senza innovazioni significative, il ciclo di sostituzione dei dispositivi continuerà a rallentare.
