Gli indici chiave del mercato azionario statunitense – DOW Jones, NASDAQ e S&P 500 hanno chiuso giovedì in perdita. Ieri, in generale, può essere definito un giorno molto importante dal punto di vista della geopolitica. Il fatto è che la situazione nella regione del Donbass si è notevolmente deteriorata questa mattina, con bombardamenti e combattimenti sull'intero confine con i territori non riconosciuti della Repubblica Popolare di Lugansk e della Repubblica Popolare di Donecks. Quindi non c'è una distensione del conflitto. Piuttosto, possiamo parlare di un'escalation. Nel complesso, la situazione geopolitica è peggiorata e il mercato azionario statunitense ha reagito immediatamente. Ricordiamo che gli ultimi negoziati tra l'Occidente, Kiev e Mosca non hanno avuto successo. Kiev mantiene la sua posizione che ogni paese ha il diritto di scegliere il proprio percorso di sviluppo e di aderire a qualsiasi organizzazione internazionale per conto suo. L'Occidente sostiene l'Ucraina su questo tema e ritiene che l'ingresso dell'Ucraina nella NATO è una questione che riguarda esclusivamente l'Ucraina e la NATO. Mosca continua a insistere sul fatto che la potenziale localizzazione di basi militari della NATO vicino ai suoi confini potrebbe portare a un grave conflitto militare tra la NATO e la Federazione Russa, che potrebbe provocare l'inizio di una terza guerra mondiale. Ci sono molte sottigliezze su questo tema.Per esempio, adesso le truppe russe si trovano anche sul territorio di un paese amichevole Bielorussia. E la Bielorussia ha confini con paesi come la Polonia, la Lituania e la Lettonia, che sono membri della NATO. Quindi, qualunque sia la decisione sull'Ucraina, una tale situazione quando le basi militari degli Stati Uniti e della Federazione Russa si trovano a 50 chilometri di distanza, può verificarsi un giorno.
Ma i mercati, comprensibilmente, sono molto diffidenti nei confronti di qualsiasi aumento della probabilità di conflitto, di un'escalation di un conflitto già esistente in Europa orientale, e di qualsiasi segnalazione di una possibile guerra mondiale. Ecco perché gli indici azionari sono crollati giovedì. Anche il discorso del membro della FED, Loretta Mester, non li ha salvati dal calo. Ha dichiarato che la FED prenderà tutte le misure necessarie per tenere sotto controllo l'inflazione. Sembra che l'inflazione sia appena aumentata del 2-2,5% in questo momento e il regolatore sta per impedire la sua ulteriore crescita. In realtà, l'inflazione è già del 7,5%, quindi è stata già fuori controllo da molto tempo. Secondo Mester, la FED sta discutendo un piano per alleggerire il bilancio, che è aumentato a $9 trilioni negli ultimi 2 anni, e come arma principale contro l'inflazione vede un aumento del tasso di riferimento. Allo stesso tempo, Mester non ha detto nulla circa il tasso di aumento o il numero di aumenti di quest'anno. Pertanto, si può presumere che non tutti nel FOMC sostengono l'idea con un inasprimento in ogni riunione nel 2022.
