La valuta britannica deve stare all'erta: gli esperti dicono che c'è la possibilità di un ulteriore calo della sterlina. In questo contesto, la minaccia di svendita di GBP rimane rilevante. Inoltre, la sterlina deve affrontare la questione della scelta della direzione in cui muoversi.
Attualmente, la valuta britannica è sotto pressione da parte della Banca d'Inghilterra, che è estremamente cauta su ulteriori aumenti dei tassi di interesse. La retorica del regolatore britannico contrasta con le azioni della Fed e della Bce. Bisogna sottolineare che il regolatore europeo è convinto della necessità di ulteriori misure per frenare l'inflazione, a differenza della controparte britannica.
Secondo gli analisti, le attuali azioni della Banca d'Inghilterra sono diventate un catalizzatore per la dinamica al ribasso della sterlina. Ricordiamo che la scorsa settimana il regolatore britannico ha alzato il tasso di riferimento di 50 punti base, fino al 3,50% annuo. È la nona volta quest'anno, sottolineano gli esperti. Tuttavia, una tale decisione non ha aiutato la sterlina, dato che la Banca centrale d'Inghilterra ha annunciato l'inevitabilità di una recessione nel paese. La direzione del regolatore è giunta a tali conclusioni dopo aver analizzato la crescente inflazione e dati macroeconomici deboli.
Stando ai dati economici pubblicati la scorsa settimana, le vendite al dettaglio nel Regno Unito a novembre sono diminuite del 5,9% su base annua. Questo è peggio del previsto, perché gli analisti si aspettavano un calo del 5,6%. Inoltre, a dicembre gli esperti hanno registrato una diminuzione dell'indice di attività nel settore manifatturiero (da 46,5 punti agli attuali 44,7 punti). Allo stesso tempo, si è registrato un trend positivo nel settore dei servizi del Regno Unito: l'indice di attività delle imprese è risalito a 50 punti (dai precedenti 48,8 punti), superando le attese degli analisti.
A metà della settimana in corso, la valuta britannica ha mostrato dinamiche multidirezionali in relazione a quella americana. Martedì 20 dicembre, la coppia GBP/USD è stata scambiata vicino a 1,2150 nel tentativo di salire. Tuttavia, questi sforzi non sono stati coronati da successo: il tandem si è allontanato dal massimo di 1,2445 registrato la scorsa settimana. Ricordiamo che in questo contesto, i partecipanti al mercato acquistavano attivamente GBP e altri asset rischiosi, contando su allentamento della politica monetaria della Fed. Dopodiché, il rally si è arrestato e la sterlina si è bloccata con il fiato sospeso. Quindi, adesso la sterlina è costretta a mantenere equilibrio tra un calo e un aumento a breve termine. Mercoledì mattina, 21 dicembre, la coppia GBP/USD ha sfiorato 1,2165, cercando di guadagnare terreno ai livelli attuali.
In precedenza il tandem ha mostrato una tendenza al rialzo, aggiungendo l'8,85% negli ultimi tre mesi. Tuttavia, ora gli analisti temono il crollo della coppia GBP/USD al livello critico di 1,2000. Allo stesso tempo, gli strateghi valutari ritengono che questo declino sarà di breve durata. Ricordiamo che alla fine di settembre 2022 si è registrato un altro rally della sterlina, che ha coinciso con la crescita dei mercati globali e la speranza degli investitori di rinuncia di alzare i tassi da parte della Fed. Secondo gli analisti, al momento bisogna tener conto delle dinamiche dei mercati mondiali, che potrebbero determinare la direzione della sterlina nel prossimo futuro. Inoltre, anche le decisioni della Banca d'Inghilterra sul tasso di interesse contribuiscono alla dinamica della sterlina.
Molti esperti ritengono che l'aumento del tasso di riferimento da parte del regolatore britannico e il rinnovo della sua politica monetaria abbiano contribuito ai ribassi di breve termine della sterlina. Tuttavia, gli oppositori sostengono che la retorica accomodante della Banca d'Inghilterra sia un fattore a sostegno della sterlina. Inoltre, la sorpresa da "falco" della BCE, che ha ammesso un ulteriore rialzo dei tassi di 50 bps, ha contribuito al ribasso della moneta britannica. Secondo Lee Hardman, stratega valutario di MUFG, i prolungati aumenti dei tassi della Fed e della BCE aumentano il rischio di un atterraggio duro per l'economia globale. La realizzazione di un tale scenario avrà un impatto negativo sugli asset rischiosi, e prima di tutto, sulla sterlina, avverte il MUFG.
Nonostante i dati macroeconomici deludenti registrati la scorsa settimana, il regolatore britannico intende continuare a inasprire la politica monetaria per combattere l'inflazione. Tuttavia, secondo gli operatori di mercato, un aumento dei tassi nell'attuale contesto potrebbe ostacolare la ripresa economica del Paese e aumentare il rischio di recessione. Un altro fattore di pressione sulla sterlina è anche il rafforzamento del dollaro, che mantiene un potenziale di crescita in vista di un possibile rialzo del tasso Fed (fino al 5,25%) nel primo trimestre del 2023.