Non appena il Bitcoin ha iniziato a spiegare le ali, sono subito emerse previsioni sul suo futuro brillante con un rialzo strabiliante. Standard Chartered ritiene che la "cripto-inverno" sia finito e che entro la fine del 2024 le quotazioni del BTC/USD raggiungeranno un nuovo massimo storico di 100.000. Le principali ragioni citate sono il caos nel settore bancario, l'aumento della domanda di asset rischiosi a causa del fine del ciclo di inasprimento della politica monetaria della Fed e l'aumento della redditività del mining.
Sicuramente, il mercato delle criptovalute è dominato dai "tori", ma la storia mostra che è bene essere scettici riguardo a queste previsioni. Ad esempio, Citi nel novembre 2020 affermava che entro la fine del 2022 il Bitcoin sarebbe cresciuto fino a 318.000. In realtà, è crollato del 65% nell'anno scorso. Quando il bitcoin sale, non mancano grandi dichiarazioni.
I principali motori del rally del BTC/USD nel 2023 sono le dinamiche positive delle azioni delle aziende tecnologiche, la crisi bancaria, l'attesa di conclusione del ciclo di restrizione monetaria della Fed e il dimezzamento del Bitcoin che avviene ogni quattro anni. In particolare, JP Morgan ritiene che il cambiamento tecnico nella blockchain nell'aprile 2024 renderà il token più costoso da produrre e avrà un effetto psicologico sul mercato, portando ad un aumento dei prezzi.
Nonostante la natura economica tra azioni e Bitcoin sia diversa, gli investitori monitorano la dinamica degli indici azionari statunitensi, ritenendo giustamente che le variazioni della propensione al rischio influenzino le quotazioni del BTC/USD. Peraltro, la dinamica del Nasdaq Composite, cresciuto del 16% dall'inizio dell'anno, rispetto all'S&P 500 e all'indice Dow Jones, favorisce il leader del settore delle criptovalute.
È considerato un asset rischioso, tuttavia alcuni ritengono che il principale valore del Bitcoin sia il suo aumento come segnale che nel sistema finanziario qualcosa non va. In questo senso, si può percepire il token come un bene rifugio. È interessante notare che il rapporto tra BTC/USD e l'oro è in stretta correlazione con il mercato azionario statunitense.
Le dinamiche dell'S&P 500 e del rapporto tra Bitcoin e oro
Un importante vantaggio per il Bitcoin sono le turbolenze nel settore bancario. Il deflusso dei depositi dal sistema avviene non solo verso i fondi del mercato monetario, ma anche verso l'industria delle criptovalute. I suoi asset si manifestano sia come mezzi di pagamento efficaci che come strumenti di risparmio. Nel mese di aprile, gli investitori potrebbero avere avuto la sensazione che la crisi bancaria fosse finita, il che ha provocato una correzione del BTC/USD, ma il rapporto della First Republic ha dimostrato che non è così.
Infine, l'attesa della fine del ciclo di restrizione monetaria della Fed con un successivo cambio di rotta "accomodante" è una buona notizia per tutti gli asset rischiosi. E il Bitcoin non fa eccezione.
Tecnicamente, sul grafico giornaliero, i "tori" del BTC/USD, dopo un breve ritiro tattico, si preparano a ripristinare il trend rialzista verso i target al 261,8% e 161,8% secondo i pattern AB=CD principale e secondario. Il pullback a 27200 ci ha permesso di formare posizioni long, e ora continueremo ad aumentarle sulla rottura della resistenza a 29840.
