Nel 2022, la valuta regionale era in declino e aveva raggiunto la parità con il dollaro statunitense a causa del conflitto armato in Ucraina e della conseguente crisi energetica. Da allora, molte cose sono cambiate. I prezzi del gas sono calati notevolmente, permettendo all'EUR/USD di spiegare le ali. I sostenitori dell'euro sono rassicurati dal fatto che oggi le riserve di gas naturale sono al 59%, un livello superiore alla media.
Tuttavia, la storia conosce almeno un precedente in cui le conseguenze di una crisi energetica hanno avuto un impatto strutturale e hanno portato a un indebolimento prolungato della valuta. Si tratta del disastro di Fukushima nel 2011. L'allontanamento del Giappone dall'energia nucleare ha portato a un deficit permanente della bilancia commerciale e a un crollo del 40% del valore dello yen dalla fine del 2010.
Qualcosa di simile sta accadendo al momento nell'Eurozona. Da settembre 2021, non è stato registrato alcun saldo positivo nel commercio estero dell'area dell'euro. Ciò che un tempo era un punto di forza per l'euro, adesso lo sta affondando.
Dinamica della bilancia commerciale dell'Eurozona
Indubbiamente, il tasso di cambio dipende dai flussi commerciali e di investimento, tuttavia, un cambiamento improvviso di questi ultimi è un segnale molto preoccupante. Ciò consente a Danske Bank di prevedere un calo dell'EUR/USD fino a 1,06 e 1,03 tra 6 e 12 mesi. Nel frattempo, la stima del consensus degli esperti di Bloomberg è di 1,12 alla fine del 2023. Gli ottimisti addirittura vedono il tasso di cambio a 1,2.
A mio parere, molti fattori "rialzisti" sono già stati presi in considerazione nel tasso dell'euro. Ciò include la capacità dell'UE di evitare la recessione e l'aumento del tasso sui depositi della BCE al 3,75%. Tuttavia, l'ultimo sondaggio di Bloomberg mostra che il costo del prestito inizierà a diminuire già ad ottobre. La ragione più probabile per questo è il calo dell'economia.
Previsione sul tasso dei depositi della BCE
I dati statistici più deboli sul PIL dell'Eurozona per il primo trimestre potrebbero alimentare ulteriormente le paure. L'economia è cresciuta di un modesto 0,1%, non raggiungendo le previsioni degli esperti di Bloomberg. Peraltro, l'accelerazione dell'inflazione in Spagna e Francia aggiunge benzina sul fuoco. Più la BCE stringe la politica monetaria, maggiori sono i rischi di recessione.
Pertanto, l'euro ha il suo tallone d'Achille. Anzi, più di uno. Ciò consente di considerare una correzione dell'EUR/USD. Soprattutto se la Fed nella riunione di maggio si dimostrerà più "aggressiva" di quanto previsto.
Tecnicamente, gli orsi non vedono l'ora di sfruttare il modello di inversione Anti-Turtles. Un calo al di sotto del valore equo di 1,0975 permetterà di aumentare le posizioni corte formate al ritorno sotto il livello chiave di 1,1.
