Grazie a un rally di 6 giorni, la sterlina britannica ha rafforzato la sua posizione di leadership nella corsa delle valute G10. Dall'unizio dell'anno si è apprezzata di oltre l'8% rispetto al dollaro statunitense e si sta scambiando ai massimi livelli da aprile 2022. Goldman Sachs nota che nel Regno Unito ci sono alti salari e inflazione, che richiedono un'ulteriore stretta della politica monetaria, e prevede un aumento di GBP/USD fino a 1,33 nei prossimi 12 mesi. Questa previsione sembra modesta, considerando l'impetuoso balzo della sterlina fino al 14 luglio. Tuttavia, il percorso verso l'alto sarà molto più difficile.
Dinamica delle valute G10
Se il rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti al 3% ha provocato una vendita massiccia del dollaro americano a causa delle aspettative di avvicinarsi alla fine del ciclo di rialzo dei tassi di interesse, la reazione del mercato alla pubblicazione dei dati sull'inflazione britannica sarà meno prevedibile. Gli esperti di Bloomberg si aspettano un calo del tasso di crescita dell'indice dei prezzi al consumo dall'8,7% all'8,2% a giugno. Questo è superiore alla previsione del 7,9% della Banca d'Inghilterra. Formalmente, questa dinamica dei prezzi al consumo dovrebbe ridurre la valutazione del picco previsto del tasso REPO, attualmente al 6,5%. Di conseguenza, la sterlina potrebbe entrare in una fase di vendita.
Non è necessariamente destinata a rafforzarsi se l'inflazione rimarrà allo stesso livello o aumenterà. In questo scenario, sul Forex tornerà la paura che un'eccessiva stretta della politica monetaria da parte di Andrew Bailey e dei suoi colleghi possa significativamente raffreddare l'economia del Regno Unito e provocare una recessione. La combinazione di un debole crescita del PIL e prezzi elevati, nota come stagflazione, non è la migliore situazione per la valuta nazionale.
Inoltre, le prime crepe dall'inasprimento della politica monetaria della BoE si stanno già facendo sentire sul mercato del lavoro. Il numero di posti vacanti nei tre mesi fino a giugno è diminuito del 24,4% su base annua. L'indicatore è attualmente del 26,6% in meno rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019. E così, potrebbe essere che l'economia comincerà a raffreddarsi. A maggio, il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,1%, un dato che non può non suscitare preoccupazioni presso la Bank of England. Monex, il previsionista più preciso sulla sterlina nel secondo trimestre, prevede un calo fino a 1,29$ entro la fine dell'anno. JP Morgan prevede un picco a 1,19$ entro la fine di dicembre.
Dinamica del numero di posti vacanti nel Regno Unito
Tuttavia, l'antipatia degli investitori per il dollaro statunitense e la divergenza nella politica monetaria tra la Bank of England e la Federal Reserve rischiano di mandare questi pronostici nel cestino. Il mercato comprende perfettamente che alla fine del ciclo di stretta della politica monetaria dovrebbe seguire un calo del tasso dei fondi federali, e di conseguenza, vende la valuta americana. I derivati prevedono solo un atto di restrizione monetaria della Federal Reserve di 25 punti base fino al 5,5%, mentre nel frattempo il tasso REPO della BoE rischia di aumentare di 150 punti base fino al 6,5%.
Dal punto di vista tecnico, dopo un forte rally su GBP/USD, alcuni investitori hanno deciso di incassare i profitti, causando una diminuzione delle quotazioni della coppia. Tuttavia, il trend rialzista rimane valido. Pertanto, un rimbalzo dalla zona di convergenza 1,2985-1,3015, o un ritorno sopra il livello pivot a 1,312, dovrebbe essere sfruttato per acquistare sterline contro il dollaro statunitense.
