I dati finali sull'inflazione nell'Eurozona sono completamente in linea con la stima preliminare, che, a proposito, era già stata presa in considerazione dal mercato qualche settimana fa. Quindi non c'è niente di sorprendente nel fatto che l'euro continui a muoversi lateralmente.
Tuttavia, la sterlina non è stata fortunata con i dati sull'inflazione, che è scesa dall'8,7% al 7,9%. E non solo è significativamente al di sotto delle previsioni dell'8,3%, ma riduce anche il potenziale per ulteriori aumenti dei tassi di interesse. È ovvio che la Banca d'Inghilterra si comporterà ora in modo più prudente e alzerà il tasso di rifinanziamento in modo meno aggressivo.
Oggi il mercato, molto probabilmente, si muoverà lateralmente. Infatti, l'unica notizia macroeconomica che verrà pubblicata riguarda il numero di richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Tuttavia, sia il numero delle richieste iniziali che quelle ripetute probabilmente aumenterà di 5.000 e 3.000, rispettivamente. Sono cambiamenti estremamente insignificanti, anche se negativi. Pertanto, anche se ci sarà una reazione del mercato, sarà poco evidente.
La coppia EUR/USD si trova in una fase di stallo al picco del trend rialzista. Tuttavia, si osserva una crescita graduale del volume delle posizioni corte, che potrebbe accelerare in caso di mantenimento stabile al di sotto del livello di 1,1200. Fino ad allora, lo stallo potrebbe continuare nel mercato.
La coppia GBP/USD ha subito una diminuzione di oltre 200 punti a causa delle speculazioni di mercato, portando ad una situazione di ipervenduto nel periodo intraday. Di conseguenza, si è verificato un rimbalzo locale che ha riportato le quotazioni al limite inferiore del livello psicologico di 1,2950/1,3000. Si può supporre che il mantenimento stabile del prezzo al di sotto del livello di 1,2950 potrebbe portare a un ulteriore indebolimento del valore della sterlina. Tuttavia, nel caso in cui il prezzo torni al di sopra del livello di 1,3000, il ciclo discendente potrebbe interrompersi.
